Dieci ore di consiglio comunale per approvare il piano ex Scotti di Monza

È finito alle cinque del mattino il consiglio comunale a oltranza per l’approvazione del piano sull’ex Feltrificio Scotti di Monza. Il progetto dell’architetto Faglia passa dopo le polemiche delle ultime settimane. Ecco di cosa si tratta (e a cosa serve il suo auditorium).
auditorium faglia de ponti
auditorium faglia de ponti Massimiliano Rossin

Sono servite dieci ore di discussione in consiglio comunale per approvare il piano integrato di intervento dell’ex Feltrificio Scotti, il progetto di recupero dell’area industriale dismessa lungo viale Cesare Battisti. La seduta iniziata giovedì 11 giugno si è chiusa alle 5 del mattino successivo con sedici voti favorevoli, sette contrari e un astenuto. È il via libera a un intervento che trasformerà un’area strategica della città, data anche la sua prossimità con la Villa reale e che porterà alla città un auditorium per la musica classica voluto dalla fondazione De Ponti, proprietaria dell’area.

Un progetto che nelle scorse settimane è stato attraversato da polemiche. Il centrodestra, è in particolare Forza Italia, hanno contestato alla giunta il fatto che l’auditorium fosse gratuito per la città. Il costo della struttura, preventivato dai progettisti dello studio Faglia (l’ex sindaco Michele) è di 4,7 milioni di euro ai quali si aggiunge circa 1 milione di euro per gli arredi (che dovrebbero essere pagati dal Comune). «È inutile che ci raccontano che il privato si impegna per 5 milioni di euro a favore della città – ha commentato Domenico Riga, capogruppo di Forza Italia – la realtà è che con questa operazione, progettata dall’ex sindaco Faglia, ha evitato di versare più di 3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione nelle casse comunali e anche la piazzetta e le piste ciclabili che dicono essere a favore della città in realtà sono soltanto uno strumento per abbellire le palazzine che qui verranno costruite, così da poterle vendere più facilmente».

Con queste premesse il piano è arrivato ieri in aula, dove è stato approvato. Lunedì sera in aula il sindaco, Roberto Scanagatti aveva ribadito che l’amministrazione comunale ha deciso di puntare molto su questa struttura per il rilancio culturale della città: «La nostra città ha una grande tradizione legata alla musica – ha premesso Scanagatti – e l’auditorium è senz’altro il posto migliore per poter ospitare qualsiasi tipo di spettacolo musicale, anche di altissimo livello». Poi il sindaco ha presentato il piano economico dell’auditorium: «Dopo la consegna dell’opera troveremo un gestore tramite una concessione e andremo a cominciare le attività già dal 2016 – ha spiegato il sindaco – Abbiamo immaginato il modo di avere il migliore rendimento da questa struttura calcolando il bacino di utenza dei comuni limitrofi che ammonta circa a 200mila abitanti».

E ha continuato: «Se si considerano vent’anni di concessione, dopo un periodo di start up, al terzo anno, nel 2019, si raggiungerà il break even dopodiché l’auditorium potrà cominciare a rendere». Il piano finanziario dell’auditorium che la giunta ha presentato in consiglio comunale prevede un costo medio del biglietto di 22 euro (con un ventaglio di bigliettazione da 15 a 29 euro) per gli spettacoli che in media costeranno 7.000 euro per due repliche, all’interno della struttura che avrà 400 posti. Nei calcoli del piano economico si considerano 104 giorni di apertura dell’auditorium all’anno con un totale di presenze annue di 41.600 spettatori.