Si è sentita male ed è arrivata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Desio a mezzogiorno di martedì. E’ stata visitata all’una di notte. 13 ore di attesa, prima di essere guardata da un medico. Due ore dopo, in base alla visita e agli esami fatti, è stata dimessa. In totale, dunque, 15 ore in Pronto Soccorso. E’ successo in settimana ad una desiana che, per fortuna, non ha avuto nulla di grave.
Ma in seguito da un malore in casa si è recata con tanta preoccupazione al Pronto Soccorso, accompagnata dal marito. E’ stato lui a segnalare la vicenda e a scrivere anche al comune di Desio, attraverso la app Municipium, per chiedere che “il comune si faccia interprete del disagio nei confronti della Regione Lombardia”. Un disagio che provano, purtroppo, molti degli utenti del Pronto Soccorso desiano.
«Ho accompagnato mia moglie in ospedale per un forte malore avvertito in casa – spiega il desiano –, aveva quasi perso la coscienza. Siamo andati di corsa al Pronto Soccorso. Abbiamo dovuto aspettare 15 ore per avere un responso. Ho visto il personale che, nonostante le difficoltà, ha fatto del proprio meglio. Ma la situazione era delirante. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che al momento c’erano solo due medici operativi e che c’erano anche problemi con il software».
Nella saletta d’attesa si formano spesso lunghe code di pazienti e parenti. E il clima diventa teso, come testimonia il desiano, con la sua esperienza vissuta in settimana. «Nonostante il duro lavoro dei sanitari, si creani code lunghissime. Nessuno, tra l’altro, chiede a chi entra nella sala d’attesa il green pass e nessuno controlla la temperatura. Questa situazione di caos mette a rischio la salute pubblica. C’è poco personale e l’organizzazione è insoddisfacente anche in merito ai controlli anti Covid: chi mi dice che le persone in attesa siano vaccinate o no? O che non abbiano sintomi?».
Nessun giudizio critico sulla professionalità dei medici e di tutto il personale. Anzi. Viene riconosciuta l’abilità degli operatori sanitari, insieme al loro massimo impegno nel tentativo di dare risposte a tutti e soddisfare le esigenze dei pazienti e dei loro accompagnatori. Ma la situazione purtroppo sfugge di mano. «Quindici ore di attesa per una visita urgente mi sembra veramente troppo»