Ordine di sgombero immediato di camper, roulotte e tende che sostano su suolo pubblico. Divieto di bivacco. Il sindaco Roberto Corti ha firmato una dura ordinanza “a tutela della sicurezza pubblica”. Un chiaro messaggio ai rom accampati con i loro mezzi in diversi parcheggi della città. “Le regole vanno rispettate” commenta il primo cittadino. E va oltre: “Mi auguro che chi fa elemosina gratuita la smetta. Non è educativa”.
La sua forte presa di posizione arriva dopo settimane di segnalazioni e proteste di cittadini che chiedono interventi contro i nomadi che sostano in aree pubbliche. “E’ uno strumento nelle mani delle forze dell’ordine, che ora possono intervenire contro chi non rispetta il divieto” spiega il sindaco, giustificando un provvedimento che, a quanto pare, divide la sua stessa maggioranza di centrosinistra.
Da quanto trapela, infatti, i giorni precedenti la firma dell’ordinanza sono stati animati da un acceso dibattito interno. Alla fine, la decisione è stata presa. L’ordinanza è introdotta da alcune premesse che descrivono la situazione: “l’utilizzo improprio del suolo pubblico per dimora”; l’ assenza di “impianti per un adeguato livello igienico sanitario, aggravati da abbandono incontrollato di rifiuti, accensione di fuochi e mancanza di servizi igienici per l’espletamento delle funzioni fisiologiche”. “Il fenomeno, -si legge nell’ordinanza – come risulta dai rapporti della polizia conseguenti alle molteplici segnalazioni e alle pressanti richieste di intervento della cittadinanza, è sensibilmente aumentato nel primo semestre dell’anno”. Nel documento sono elencate conseguenze ed eventuali rischi: “Queste situazioni influiscono negativamente sulla qualità della vita degli abitanti dei luoghi e determinano una grave situazione di allarme sotto il profilo igienico sanitario anche per gli stessi occupanti dell’insediamento”. Chi trasgredisce verrà multato con una sanzione di 500 euro. Se gli ordini non vengono osservati, interverrà l’amministrazione a spese dei trasgressori. L’ordinanza durerà “fino alla cessazione del pericolo” e comunque per 6 mesi.
P.Far.