Desio, “guerra” di scritte politiche estremiste sui muri della città

La condanna bipartisan delle forze politiche. Simone Gargiulo: preseguiremo legalmente i responsabili. Jennifer Moro: clima d'odio preoccupante

A Desio è scoppiata la “guerra” delle scritte politiche. In un clima politico che non si respirava da molti anni, nella notte tra giovedì e venerdì in via Roma (nel cuore del centro storico), è comparsa una scritta di Casa Pound. E, a pochi metri di distanza, sempre il movimento politico di estrema destra ha tappezzato i muri con manifesti che ineggiano al blocco dei porti e degli sbarchi di profughi e migranti.

La scritta abusiva di Casa Pound comparsa tra giovedì e venerdì

Il sindaco, Simone Gargiulo, ha ordinato di eradere i manifesti abusivi e di cancellare le scritte di Casa Pound

I manifesti, abusivi, sono stati erasi dal comune di Desio. Il vicesindaco, Andrea Villa, ha condannato l’episodio: «Abbiamo subito incaricato l’ufficio elettorale di strappare i manifesti abusivi. Purtroppo non è la prima volta che episodi simili accadono». E anche il segretario del Pd, Filippo Violante, ha espresso parole di preoccupazione: «Non sono tollerabili azioni di questo genere, stigmatizziamo con forza quanto accaduto. Esprimiamo la nostra ferma condanna anche per i farneticanti oltreché illegali manifesti». Venerdì sera la scritta di Casa Pound è stata cancellata con un flash mob organizzato dall’Anpi.

I manifesti abusivi di Casa Pound

Il Pd e il centrodestra hanno condannato le scritte politiche

Nella notte successiva, tra venerdì e sabato, un altro episodio, di segno opposto: nello stesso luogo, sopra la vernice ancora fresca, è apparsa una scritta rossa, che manifesta odio contro i fascisti, presumibilmente realizzata da simpatizzanti di militanti di estrema sinistra. Di nuovo l’episodio è stato condannato da tutte le forze politiche della città: «Siamo stupiti dal livello modesto di questi contenuti politici – commenta il sindaco, Simone Gargiulo –. Ho incaricato la polizia locale e i carabinieri di Desio di effettuare delle indagini. Scritte del genere sono un reato e intendiamo perseguirle legalmente». Ed è arrivata anche la condanna del Pd, questa volta a nome dell’ex sindaco, Roberto Corti, e del consigliere Dem Jennifer Moro: «E’ un clima politico che non ci appartiene e che non troviamo rassicurante. A preoccupare è il clima d’odio che si sta creando: è pericoloso e non va sottovalutato».