Sospesi per due anni i maestri della contrada Busasca del Palio degli Zoccoli di Desio, Lele Levati e Andrea Ghezzi e i contradaioli Alberto Carrara, Matteo Iachini e Nicolò D’Argenio. È la decisione del comitato organizzatore del Palio, comunicata nei giorni scorsi, dopo la polemica scoppiata la scorsa estate.
Una decisione che non ha precedenti nei 30 anni di storia della manifestazione, presa come conseguenza “dell’inutile gesto di protesta posto in essere dai mastri della contrada e dai loro contradaioli” si legge nel comunicato ufficiale del comitato organizzatore del Palio. Il riferimento è al fatto che il giorno del Palio i contradaioli della Busasca non hanno partecipato alla gara e in piazza è stato esposto uno striscione di protesta, contro la squalifica di un proprio corridore. Un fatto che aveva destato scalpore nell’ambito del Palio.
Il comitato «dopo attenta analisi dei fatti – si legge nel comunicato – ha raggiunto una decisione in merito, ritenendo tale gesto oltrechè inutile, soprattutto ingiustificato e fuori luogo, gravemente lesivo nei confronti della manifestazione e in contrapposizione con lo spirito che la stessa vuole perseguire. Si contesta inoltre l’avere adottato un comportamento irriguardoso nei confronti del Gran Consiglio, del comitato, dei maestri di tutte le contrade del Palio e in particolare della Piazza,luogo dove è stata insegnata la protesta anche con l’esposizione di uno striscione».
La Busasca ha protestato dopo la decisione del comitato di non fare correre un proprio contradaiolo, Nicolò D’Argenio, assente alla cerimonia di investitura del 25 maggio, perché invitato al matrimonio di un parente. Una decisione ingiusta, secondo la Busasca, che il giorno della gara ha messo in scena la protesta.
A distanza di qualche mese, è arrivato il verdetto del comitato del Palio. Non commentano ufficialmente, per il momento, i due maestri di contrada. «Ecco il risultato di una libera e pacifica manifestazione di dissenso indetta dalla mia contrada, la Büsasca, durante l’ultimo Palio. Sono inibito…o allibito» scrive su facebook uno dei due, Lele Levati.
Spiega la decisione Antonia Lumini del comitato organizzatore e anima del Palio: «Abbiamo saputo dell’assenza del contradaiolo 20 ore prima della cerimonia – spiega – Perchè non ce l’hanno comunicato prima? Avremmo trovato una soluzione. La protesta che la contrada ha messo in scena non rientra nello spirito del Palio. L’11 marzo e il 5 maggio ci sono state le riunioni con i maestri di contrada e nessuno ha detto niente. Il 24 maggio ho chiesto ai maestri di comunicare se qualche contradaiolo sarebbe stato assente alla cerimonia. Avevamo previsto delle deroghe per chi faceva lo scrutinatore ai seggi per le europee o per chi doveva lavorare. A 20 ore dalla cerimonia, la Busasca ci ha comunicato l’assenza di un suo corridore. Perchè non ce lo ha detto prima? Avremmo trovato una soluzione. La protesta è stata irriguardosa. I contradaioli hanno ritirato gli zoccoli e non sono partiti, Non è in linea con lo spirito del Palio»