Le scuole di Desio hanno iniziato il nuovo anno con attenzione in particolare due fronti: il trasporto scolastico («che sarà sicuramente garantito», ha assicurato l’assessore competente) e soprattutto la mensa.
Sotto i riflettori, mai come quest’anno, è la questione della “schiscetta”, che i 5 Stelle hanno proposto in diverse città e anche a Desio. I pentastellati chiedono di dare ai bambini la possibilità di portare da casa il pasto, in modo da alleggerire le famiglie dal costo della mensa scolastica e nello stesso tempo permettere ai bambini di partecipare al momento importante della ricreazione, per socializzare con gli altri.
«È una proposta che non escludiamo a priori – dice il nuovo assessore all’Istruzione ùGiorgio Gerosa – ma va studiata nel dettaglio. Nei prossimi mesi cercheremo di capire se è fattibile. Ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione. Noi dobbiamo innanzitutto garantire la sicurezza e la vigilanza sul pasto che i bambini fanno a scuola. Come organizzarsi? Come fare in modo che i bambini abbiano il pasto caldo? Come potrebbe essere servita la schiscetta? Quale potrebbe essere il ruolo del personale? E le insegnanti? Questi sono alcuni dei tanti interrogativi da risolvere, prima di introdurre il pasto da casa».
Il discorso sulla mensa, secondo l’assessore, deve essere ancora più ampio: «Vorremmo avviare un percorso di educazione alimentare con le famiglie».
Della mensa e di altri progetti l’assessore parlerà con i dirigenti scolastici che incontrerà il prossimo 21 settembre.
«Vorrei proseguire il lavoro avviato dal mio predecessore incontrando i dirigenti, i consigli d’istituto, i comitati dei genitori. Come amministrazione vogliamo fare sentire la nostra presenza».
Intanto martedì 13 settembre, una decisione importante in questo senso è stata presa dal tribunale di Torino. Ha respinto il reclamo del ministero dell’Istruzione contro la decisione di un giudice che, di fatto, aveva riconosciuto alle famiglie il diritto di mandare i bambini a scuola portandosi il pasto da casa senza usufruire del servizio mensa. Via libera dunque al cosiddetto ’diritto al panino’ per tutti, in Piemonte, e non solo per i 58 genitori che avevano presentato ricorso. Alla base della protesta il costo del servizio mensa comunale.