Una pattuglia dell’esercito, una volante della polizia, una donna e la clinica Mangiagalli di Milano: sono i protagonisti di una vicenda che porta dritta a Seregno. L’elemento in comune è una presunta violenza sessuale o meglio molestie subite da una quarantottenne, cittadina italiana, lo scorso lunedì 21 ottobre da parte di un uomo peruviano residente a Seregno. Martedì mattina, in stato confusionale, la donna si è avvicinata a una pattuglia dell’esercito italiano in servizio a Milano in via Della Commenda, strada della clinica “Mangiagalli. Asseriva di essere inseguita: qualcuno la pedinava, ma alla domanda chi fosse, indicava casualmente alcuni passanti. Ben più preciso è stato il racconto della violenza sessuale di cui sarebbe stata vittima il giorno prima. Autore un uomo di origine peruviana incontrato sull’autobus e di cui si sarebbe fidata a tal punto, da seguirlo fin nella sua casa di Seregno. Gli uomini in servizio hanno subito allertato la polizia che ha risposto inviando una volante del commissariato Monforte Vittoria della questura di Milano. Gli agenti hanno attivato il protocollo Eva (Esame violenze agite), le linee guida per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere in caso di primo intervento.
La donna è stata accompagnata alla Mangiagalli per le visite del caso, e ha fornito la propria versione dei fatti indicando nel peruviano il suo aggressore: a casa sua, in Brianza, i due avrebbero dormito insieme e lui l’avrebbe molestata. Il giorno dopo ciascuno è tornato sulla propria strada. Lei inizialmente ha indicato lo straniero come residente a Seregno e poi a Biassono. Agli inquirenti non ha fornito né nominativo né indirizzo. Le indagini continuano.