La Provincia si affida all’imposta sui veicoli e all’RcAuto: proviene, infatti, da queste due voci il grosso delle entrate del Preventivo 2014 approvato dalla giunta Allevi. Via Grossi potrà spendere 113.863.160 euro entro la fine dell’anno, di cui 82.336.771 derivanti dal settore delle automobili. Oltre 21.000.000 dovranno essere restituiti allo Stato, 27.031.016 saranno assorbiti dal trasporto pubblico, 11.420.275 dagli stipendi dei dipendenti e 5.041.000 dall’assistenza sociale e scolastica.
«Il personale – afferma Allevi – incide sul nostro bilancio solo per l’11,86% quando la media degli altri enti si aggira tra il 30 e il 40%. Approvando questo documento abbiamo compiuto un vero miracolo: lasciamo i conti in ordine, senza buchi, senza ricorrere alla finanza creativa e senza causare disservizi ai cittadini». La Provincia, aggiunge, ancora una volta ha assegnato la priorità agli studenti disabili e alle fasce deboli. Una volta detratte le spese per il funzionamento degli uffici, per i pullman di linea e per i servizi scolastici, resta poco per gli investimenti: da qui al 2016 gli interventi di manutenzione negli istituti superiori brianzoli assorbiranno 5.280.000 euro mentre quelli sulle strade 9.050.000.
La giunta Allevi termina il mandato con un altro piccolo miracolo: giovedì è cominciata la pulizia dell’area, trasformata in discarica abusiva, che sarà attraversata dal completamento della variante alla Sp6 che collegherà la Monza-Carate alla Valassina al confine tra il capoluogo, Lissone e Vedano. I lavori, che termineranno nel 2016, sono stati affidati alla Fimet spa di Brescia e richiederanno circa 14.000.000 di euro. «La decisione – commenta l’assessore alla Viabilità Francesco Giordano – di concentrare le poche risorse che avevamo su una sola opera si è dimostrata lungimirante: abbiamo sacrificato tanti piccoli progetti, ma termineremo un’incompiuta e garantiremo un collegamento migliore all’ospedale San Gerardo».
Rimane, invece, una pagina nera quella dedicata a Pedemontana: «L’autostrada – profetizza l’amministratore – non sarà mai completata perché i fondi pubblici a disposizione sono esauriti e le banche non intervengono. I lavori si fermeranno a Lomazzo e a Lentate e per il nostro territorio, sotto il profilo trasportistico, sarà un disastro perché la Milano-Meda non riuscirà ad assorbire il nuovo traffico. La B2, forse, sarà realizzata solo nel 2020». L’era delle province tradizionali si chiude, intanto, senza alcuna certezza su quello che sarà il futuro degli enti di area vasta: «Il passaggio di consegne tra me e il mio successore – avverte Allevi – sarà virtuale e confuso. L’Osservatorio nazionale formato da Governo, regioni, Anci e Upi che dovrà definire le funzioni e le competenze delle nuove istituzioni è stato costituito da pochi giorni, con sei mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge Delrio».