Dal Parco Valle Lambro al catering, villa Borromeo di Arcore cambierà così

Pronto e protocollato il progetto milionaro di conservazione e recupero della prestigiosa costruzione. Ecco tutti i dettagli del piano che vedrà protagonista Italiana costruzioni
Dal Parco Valle Lambro al catering, villa Borromeo di Arcore cambierà così

La signora di Arcore tornerà a far faville. Il progetto di recupero della Villa Borromeo è pronto, protocollato in Comune da un’impresa solidissima come Italiana Costruzioni (la stessa che ha recuperato la Villa Reale di Monza), corredato da un business plan e approvato dalla Sovrintendenza. Il via libera è arrivato anche dall’istituto di credito che ha passato ai raggi X i bilanci comunali. Lo ha dichiarato il sindaco Rosalba Colombo, rompendo il silenzio, ma rifiutando di scendere troppo in dettagli che fornirà in una conferenza stampa ad hoc.

In cantiere c’è un restauro conservativo milionario che verrà svincolato dal Patto di Stabilità grazie all’utilizzo partnerariato pubblico-privato. Si tratta di un procedimento sempre più diffuso che lascia nelle mani del costruttore l’onere di ottenere un finanziamento dall’istituto di credito e anche il rischio d’impresa. Al Comune viene richiesto il pagamento di canoni periodici che, in questo caso, saranno semestrali, per 20 anni, fino a una cifra di circa 11 milioni di euro. Sul recupero delle oltre cento piccole stanze della settecentesca villa di delizia non c’è troppo da dire, perché il restauro sarà conservativo al 100 per cento e l’aspetto non cambierà di una virgola. Scale, controsoffitti in cannule di legno, pannelli e specchi verranno ripuliti e mantenuti nella stessa posizione. I blocchetti di pietra che compongono la pavimentazione al piano interrato saranno estratti, numerati, ripuliti e nuovamente collocati ognuno al suo posto originario.

Grandi aspettative riguardano piuttosto la destinazione degli spazi una volta terminata la ristrutturazione. Al piano terra a dominare la scena resterà la sala ovale affacciata sui giardini all’italiana del retro. Lo spazio sarà adibito a mostre, eventi e banchetti di prestigio probabilmente concentrati negli ultimi giorni della settimana, in modo che al Comune resti la possibilità di un uso pubblico negli altri giorni. Sempre al piano terra, sul davanti, verrà allestita una biblioteca storica di Arcore, con i documenti che ci sono negli archivi, i fondi documentali dei Casati e dei Borromeo e altro materiale storico. I due ambienti progettati da Emilio Alemagna sono in comunicazione e da entrambi, con i portoni aperti sui due lati, l’osservatore gode di uno splendido cannocchiale tra la centralissima via Roma e il parco della villa.

Al piano superiore infine troverà sede il Parco della Valle del Lambro da tempo in cerca di una casa nuova.

Spazi marginali potrebbero essere destinati a degli uffici, magari anche a quello di rappresentanza del sindaco. Al piano interrato le cucine in parte ancora esistenti verranno ristrutturate e mantenute nella funzione per supportare le attività del catering. Al piano superiore infine troverà sede il Parco della Valle del Lambro da tempo in cerca di una casa nuova. Arcore è un po’ periferica rispetto all’area di interesse del Parco ma la location d’eccezione avrebbe già ottenuto l’ok dell’istituzione.

L’affitto, insieme agli introiti in arrivo dal catering e dal noleggio della sala ovale dovrebbero garantire al Comune la possibilità di pagare i canoni semestrali per oltre mezzo milione all’anno. I lavori dovrebbero partire già in primavera, dopo i tempi della gara d’appalto. Sì perché al momento il progetto presentato da Italiana Costruzioni e concordato con il Comune in mesi di confronto serrato, è sulla carta solo una manifestazione di interesse. L’ente pubblico deve seguire l’iter procedurale e aprire ad altre imprese eventualmente interessate. I lavori dureranno qualche anno.