«Ci saremo – ha annunciato il sindaco di Monza Roberto Scanagatti-, per sostenere la necessità di governare con responsabilità il fenomeno delle migrazioni e dei richiedenti asilo. Voltare la faccia dall’altra parte non risolve i problemi e anzi mette a rischio la coesione sociale e la tranquillità delle nostre comunità»: l’adesione è a “20 maggio senza muri”, la marcia a favore dell’accoglienza e dei migranti organizzata a Milano nella giornata di sabato.
Il Comune di Monza aderisce ufficialmente e non è il solo. Tra gli enti locali si contano Bovisio Masciago, Agrate Brianza, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Brugherio, Caponago, Carnate, Cavenago Brianza, Desio, Macherio, Masate, Mezzago, Ronco Briantino, Senago, Triuggio, Usmate Velate, Villasanta e Vimercate.
Poi le migliaia di adesioni individuali e quindi enti e associazioni. Tra gli altri, in Brianza, Anpi Provinciale Monza e Brianza, Anpi sezione di Arcore, associazione Città Persone – Monza, Bloom Coop. Soc. Il Visconte di Mezzago, Centro di Servizio per il volontariato di Monza e Brianza, Circolo Acli Limbiate, Cisl Monza Brianza Lecco, Collegio Ipasvi Milano Lodi Monza e Brianza, Comitato Unitario Antifascista – Seregno, Confcooperative Lombardia, Confcooperative Milano, Lodi, Monza Brianza, CS&L Consorzio Sociale (Cavenago Brianza), Csv Monza e Brianza, Rti Bonvena Monza e Brianza. L’ordine degli avvocati di Monza, che pure compare nell’elenco, ha smentito ufficialmente di avere aderito.
L’elenco completo delle adesioni
La manifestazione con i cortei parte alle 14.30 da Porta Venezia, organizzata dal Comune di Milano. Sono attese almeno 20mila persone. «Milano il 20 maggio sarà attraversata da una mobilitazione festosa e popolare. Una mobilitazione carica di speranza. La speranza di chi crede nel valore del rispetto delle differenze culturali ed etniche – si legge nell’appello -. La speranza di chi ritiene che la società plurale sia un’occasione di crescita per tutti e che la logica dei muri che fomentano la paura debba essere sconfitta dalle scelte che pongono al centro la forza dell’integrazione e della convivenza.»
E ancora: «Milano è nata dall’incontro tra storie diverse e il suo sviluppo si è fondato, nei suoi momenti migliori, proprio sulla capacità di accogliere le diversità e di alimentare la coesione sociale. E come Milano, in svariati luoghi del mondo, chi crede nella società aperta, e non si fa incantare dalle sirene dell’odio, scommette con più certezza sulla propria crescita e sulla capacità di generare lavoro, benessere ed opportunità».
Articolo modificato alle 17.25 del 20 maggio.