Dai pizzini alle chat criptate, a Monza la lezione di investigazione 4.0 del vice capo della Polizia

Lezione di criminalistica nella splendida cornice della Villa Reale tenuta dal vice capo della polizia Vittorio Rizzi che ha presentato il volume "Investigare 4.0"
Il vice capo della Polizia di Stato, il prefetto Vittorio Rizzi

Non solo le crude indagini. In Villa Reale, tra citazioni dotte e aneddoti giovedì 27 ottobre è andata in scena una vera e propria lezione di criminalistica. In cattedra il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, che ha curato insieme alla professoressa Anna Maria Giannini, docente di Psicologia generale presso la Sapienza di Roma il volume “Investigare 4.0”, un’opera corale scritta, oltre che dai curatori, da altri venticinque professionisti, tra cui diciotto Dirigenti della Polizia di Stato.

Il convegno in Villa Reale

A Monza la lezione di investigazione del prefetto Rizzi

Rizzi ha calamitato l’attenzione anche di numerosi studenti dell’istituto superiore Mosè Bianchi presenti insieme ai vertici delle Forze dell’Ordine del territorio, al prefetto Patrizia Palmisani e al sindaco Paolo Pilotto e al presidente provinciale Luca Santambrogio. Un evento organizzato dalla Questura d Monza e Brianza, voluto fortemente dal Questore Marco Odorisio, padrone di casa, insieme alla Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, con il patrocinio del Comune di Monza e della Reggia di Monza e moderato dal giornalista Rai e condirettore del TGR, Roberto Pacchetti.  

La locandina dell’evento

A Monza la lezione di investigazione: come sono cambiate le indagini

Il vice capo della Polizia italiana ha ripercorso il cammino delle tecniche di indagine avvenuto negli ultimi trent’anni, il passaggio dalla fase analogica – “dei pizzini di Provenzano” – a quella digitale – “le chat criptate che hanno incastrato anche il boss della ‘ndrangheta Morabito” – e la nascita dei reparti scientifici delle nostre Forze dell’Ordine, “con certificazione internazionale di qualità“. Un processo evolutivo tutt’altro che terminato, “una metamorfosi continua” dove l’intuizione, il fiuto dell’investigatore, potrebbe essere traslata all’intelligenza artificiale, parte di una escalation digitale e scientifica: “che come un’onda ha e avrà un impatto importante sulle investigazioni e sui processi giudiziari” a fronte di un impianto legislativo inadeguato e costretto a rincorrere.

A Monza la lezione di investigazione: “La quantistica nuova frontiera”

E se il metaverso: “con Dubai che intende diventarne la capitale degli investimenti” e la quantisticache rappresenta la nuova frontiera”, sono il presente e il futuro in un panorama globale dell’investigazione, restano intatti anche i tradizionali approcci fatti di scene del crimine, impronte e dna, rilievi e accertamenti, sempre finalizzati alla ricerca della verità a tutela delle vittime. Tra gli aneddoti citati da Rizzi quello di una studentessa lombarda che nei giorni scorsi è finita nei guai dopo che l’Europol ha intercettato un suo messaggio in chat con una amica americana, nel quale diceva di voler fare un “mass shooting”, un omicidio di massa. “Uno scherzo” ha detto quando le si sono presentati gli agenti.

A Monza la lezione di investigazione: presto una versione internazionale del volume

Del volume, che avrà presto anche una edizione internazionale: “con una cinquantina di autori di tutto il mondo” e dell’importanza delle investigazioni hanno parlato anche gli altri relatori presenti, a partire dalla professoressa ordinaria di Criminologia presso l’Istituto di Medicina Legale Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana Criminologia Isabella Merzagora, e poi la Procuratrice aggiunta presso la Procura di Monza e della Brianza Manuela Massenz e l’avvocato penalista del Foro di Monza Presidente del Consiglio Distrettuale di disciplina degli avvocati per il distretto della Corte d’Appello di Milano Attilio Carlo Villa.