È stato denunciato a piede libero il 30enne novese che aveva messo a punto un sistema per truffare gli anziani tra Milano e Pavia. Il metodo era semplice ed efficace, visto che i carabinieri di Pavia Certosa lo hanno acciuffato dopo una lunga indagine. L’accusa formale è di ”spendita di monete falsificate e truffa”. In pratica il malvivente novese avvicinava ignari anziani e li convinceva a cambiargli banconote da 20 euro o di taglio anche più grosso, con il motivo di avere bisogno di banconote di piccolo taglio. Probabilmente la truffa, tra Milano e il Pavese gli è riuscita parecchie volte, ma a denunciare quanto avvenuto sono stati in particolare un 74enne di Pavia e anche un 81enne residente a Milano.
A seguito della duplice denuncia, i militari di Pavia Certosa sono partiti con le indagini avvalendosi della descrizione di quanto accaduto e dell’identikit del novese fornito dagli stessi derubati. E alla fine sono scattate le manette: per la legge italiana, per questo tipo di reati la denuncia è a piede libero e per la condanna il balordo di Nova dovrà attendere il giudizio o il patteggiamento. Un aspetto inconfutabile è che l’uomo prendeva di mira in particolare le persone più anziane, giudicate più raggirabili e più fragili. Ma almeno due di loro si sono accorti che qualcosa non andava nella cartamoneta consegnata loro dal truffatore novese, perché al momento di spendere i soldi sono stati ridati indietro o perché se ne sono accorti personalmente ma magari in un secondo tempo.
Per il momento non è dato di sapere se altri pensionati sono caduti nel tranello del concittadino in trasferta per delinquere fuori dai confini territoriali. Gente che magari non ricordava di essersi imbattuta in questo individuo apparentemente innocuo e che, magari ha preso atto del fatto di avere 20 euro falsi nel portafogli senza ricollegarlo direttamente alla truffa subita.