Il Covid fa aumentare i casi psichiatrici tra giovani e adolescenti all’Asst Brianza. «La pandemia prima ha compresso, quasi inabissato disagio e sofferenza, poi da settembre e ottobre dello scorso anno ha fatto da detonatore. La fragilità e i disturbi sopiti sono riemersi con episodi ai limiti», racconta Gianluca Bolchi, primario della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Asst Brianza.
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Lo confermano gli accessi al pronto soccorso che durante il primo lockdown erano stati decisamente contenuti: «aveva avuto, allora, il suo peso, la paura di andare in ospedale e una dimensione meno vissuta dello stress da isolamento», aggiunge lo specialista. Con la seconda ondata dl Covid, a partire dall’autunno scorso, si è riscontrata una impennata di situazioni drammatiche, con ragazzi affetti da disturbi del comportamento alimentare, segnati da forme di autolesionismo e da tentativi di suicidio.
Ragazzi non conosciuti dai servizi neuropsichiatrici. Situazioni estreme, certo, eppure in crescita destinate al ricovero ospedaliero. Nel primo quadrimestre di quest’anno i ricoveri per disturbi psichiatrici e disturbo anoressico grave sono stati 6 in Pediatria all’ospedale di Vimercate e altrettanti presso la struttura omologa del presidio di Desio. Interessati ragazzi compresi tra i 13 e i 16 anni. La media degli ultimi 7 anni era di 7/8 ricoveri all’anno.
«Purtroppo debbo segnalare che i ricoveri per anoressia nervosa – sottolinea Marco Sala direttore della pediatria di Vimercate – ci giungono spesso in condizioni fisiche piuttosto compromesse, per cui la riabilitazione è più complessa e lunga, e il rischio di conseguenze gravi non è remoto. Sarebbe bene riconoscere precocemente i segnali di allarme per intercettare una situazione potenzialmente pericolosa».
Altri 6 ricoveri di adolescenti, con gravissima psicopatologia (tentati suicidi, acuzie psichiatrica, deliri) sono stati “distribuiti” sempre tra i due ospedali di Desio e Vimercate. Tutti questi giovani pazienti risiedono sul territorio che afferisce all’Asst della Brianza e provengono dai più diversi contesti sociali: da quelli più abbienti alle realtà più piovere o degradate.