Dal 15 febbraio in Lombardia possono riaprire gli impianti sciistici. Il presidente Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza regionale che prevede la riapertura degli impianti di risalita agli sportivi amatoriali. Nella settimana di carnevale, con le scuole chiuse lunedì e martedì (rito romano) e giovedì e venerdì (rito ambrosiano), parte ufficialmente la stagione sciistica 2021.
Il provvedimento segue di pochi giorni l’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e del Comitato Tecnico Scientifico delle linee guida per le regioni in ’zona gialla’ dell’utilizzo nelle stazioni e nei comprensori sciistici di skilift, seggiovie e cabinovie per scopi non agonistici.
Fino al 15 febbraio è in vigore il divieto di spostamento tra le regioni e c’è attesa per l’eventuale proroga se ritenuta necessaria per la presenza di focolai di varianti del coronavirus.
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“Finalmente – sottolinea Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega allo Sport, alle Olimpiadi 2026 e ai Grandi eventi – riparte anche lo sport amatoriale di montagna. Un’opportunità in più per fare attività fisica che è anche una vera boccata d’ossigeno per gli operatori del settore e per l’economia delle nostre montagne. La riapertura delle stazioni sciistiche, infatti, permetterà agli alberghi di tornare a riempirsi. Centinaia di ristoranti ricominceranno a lavorare e migliaia di negozi ritroveranno una clientela forestiera, disposta a spendere. Ci sarà lavoro per i maestri di sci e per le attività di noleggio. Per tanti lavoratori stagionali, poi, si apre la speranza di ricominciare a guadagnarsi il pane e di riuscire a mantenere la propria famiglia”.
Nel caso la situazione sanitaria dovesse mantenersi stabile, gli impianti di risalita rimarranno aperti sino al 31 marzo.
Le linee guide approvate prevedono la riduzione della loro capacità e un numero massimo di presenze giornaliere sulle piste, calcolabile mediante l’introduzione di un tetto alla vendita di skipass giornalieri.
Viene calcolato tenendo conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali ed è determinato in base alle caratteristiche della stazione o del comprensorio sciistico. Il numero massimo è del 30% della portata oraria complessiva per gli impianti a fune (cabinovie, funivie, seggiovie, skilift) presenti nel comprensorio sciistico o nella stazione sciistica non ricompresa in un comprensorio.
Per le stazioni con al massimo due impianti complessivi si sale al 50% della portata oraria complessiva.