Entrerà in vigore lunedì 7 settembre il nuovo Dpcm, il decreto del presidente del consiglio, per limitare il contagio da coronavirus, valido fino al 30 settembre (per ora). Cosa prevede? L’obbligo dell’utilizzo di mascherine al chiuso e nei luoghi aperti dove non si può mantenere il distanziamento (tranne i bambini sotto dei sei anni e soggetti con disabilità “ non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”), il divieto di assembramento, e un limite di capienza per i mezzi pubblici (80 per cento). Per questi ultimi, vige l’obbligo di sistemare paratie dove non sia possibile garantire il distanziamento mentre gli scuolabus non ci sono limiti a patto che “la permanenza degli alunni nel mezzo” non sia “superiore ai 15 minuti“ e che indossino la mascherina.
Resta inoltre l’obbligo – per chi torna dai sedici Paesi ritenuti a rischio – di sottoporsi a tampone mentre le persone residenti all’estero potranno rientrare (unica deroga, oltre a esigenze lavorative; assoluta urgenza; esigenze di salute; esigenze di studio; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza) per raggiungere una persona con la quale si abbia “una stabile relazione affettiva, anche se non convivente”. Restano in vigore le porte chiuse gli stadi e per i concerti e per gli stadi.
E per quanto riguarda la movida, nulla cambia rispetto all’ordinanza del 16 agosto, quindi le discoteche restano chiuse e vige l’obbligo di indossare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, dalle 18 alle 6 “ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale”.