Cornate stanga i suoi cittadini Dalla mensa ai bus, rincari per tutti

Il rincaro più evidente riguarda il trasporto scolastico, un capitolo per cui le famiglie cornatesi dovranno sborsare 30 euro in più all’anno. Il comune ritocca infatti – perlopiù al rialzo – le tariffe dei servizi a domanda individuale. Il piano per il 2013 è stato di recente approvato dalla giunta.
Il municipio di Cornate d’Adda
Il municipio di Cornate d’Adda Foto archivio

Il rincaro più evidente riguarda il trasporto scolastico, un capitolo per cui le famiglie cornatesi dovranno sborsare 30 euro in più all’anno. Il comune ritocca infatti – perlopiù al rialzo – le tariffe dei servizi a domanda individuale. Il piano per il 2013 è stato di recente approvato dalla giunta. Le cifre indicate nel previsionale 2013 dicono che le entrate rappresenteranno comunque il 47% della spesa sostenuta dal comune per erogare i servizi (146mila euro circa contro uscite per 304mila euro). Sono state modificate al rialzo le tariffe per l’autobus che accompagna gli studenti a scuola: anziché i 300 euro dello scorso anno, da settembre per l’abbonamento annuale se ne pagheranno 330; 30 euro in più (da 240 a 270) anche per chi prende il pullman solo all’andata o solo al ritorno; pagheranno invece 35 euro all’anno gli studenti di Porto d’Adda che vorranno usufruire del servizio solo con cadenza monosettimanale.

Restando nel capitolo trasporti, aumentano anche quelli assiustenziali: ferma l’esenzione per la fascia Isee 1 (entro i 4700 euro di reddito annuo), il costo cresce di cinque centesimi al chilometro, per la fascia 2, di otto per la terza, di ben dieci per la quarta (quella di reddito oltre gli 11mila euro). C’è però un segno più anche davanti alle tariffe per l’utilizzo delle strutture sportive: 50 centesimo in più all’ora per le società del territorio, 1 euro in più per quelle esterne ai confini comunali. Stesso aumento (+0,50) anche per i servizi di assistenza domiciliare (sia a prestazione per i residenti, sia a tariffa oraria per i non residenti). E infine, l’illuminazione votiva: più trenta centesimi per il canone annuale, fino a un euro in più (anche se i prezzi sono diversificati a seconda della collocazione) per l’allacciamento dell’impianto. Le lampade votive sono tra l’altro la maggior fonte di incassi, in questo capitolo, per il comune: se infatti servizi come il trasporto scolastico, o gli impianti sportivi, o l’assistenza a domicilio sono coperti per il 30-40% (con un picco al ribasso del trasporto assistito, 5%), per la luce al cimitero il municipio incassa 51mila euro e ne spende 27mila, portando la percentuale al 188%.