È stato riaffidato ai genitori – una donna marocchina 32enne, collaboratrice domestica, e un connazionale 37enne, venditore ambulante – il bambino di 1 anno e 5 mesi, nato in Italia, che giovedì 23 novembre, a Cornate d’Adda, è stato soccorso da una passante che l’ha notato per strada, da solo.
Secondo quanto ricostruito, la madre, rientrata da lavoro, subito dopo pranzo si è messa al letto col figlio il quale, mentre la madre dormiva, si è alzato ed è uscito dall’abitazione, al piano terra e con la porta lasciata abitualmente aperta. L’abitazione dista circa 100 metri da piazza Sant’Alessandro dove è avvenuto il ritrovamento.
La donna, quando si è svegliata, avvedutasi della mancanza del figlio è andata in crisi: ha iniziato a cercarlo nelle vicinanze dell’abitazione con esito negativo, fino alla ricezione della telefonata da parte di un referente della comunità musulmana, attivato dai carabinieri e dalla polizia locale impegnati nelle indagini.
I militari di Trezzo sull’Adda, coadiuvati dalla Polizia Locale, una volta saputo il nome del piccolo (che aveva un nastro con il proprio nome al polso) e immaginato che potesse essere musulmano, hanno infatti preso contatti con referenti della comunità islamica di Cornate d’Adda, i quali hanno permesso di restringere il cerchio intorno ai genitori del bimbo, trovato senza scarpe (con le calze) e senza giubbino (solo con una felpa).