Ripristinare l’alzaia del Naviglio di Paderno crollata nel maggio 2024 a Cornate d’Adda e riaprire la pista ciclabile entro l’estate: è l’auspicio espresso dal presidente della Provincia, Luca Santambrogio, a quasi un anno dalla doppia frana provocata dal maltempo. L’ente brianzolo a breve assegnerà a un geologo l’incarico di individuare le cause dello smottamento in modo da predisporre gli interventi più indicati per proteggere l’area prima di effettuare i lavori per riaprire il percorso. I professionisti dovranno eseguire nell’arco di tre mesi due carotaggi, arrivando fino a 25 metri di profondità, e una serie di prove prima di redigere la relazione finale.
«Vogliamo comprendere cosa ha determinato la frana – aggiunge Santambrogio – capire se ci sono state delle infiltrazioni di acqua o altri motivi. Il progetto di ripristino sarà determinato dall’esito della ricerca: proprio per questo ora non siamo in grado di dire quanto tempo richiederà». «Speriamo – aggiunge – di poter riaprire la ciclabile entro l’estate: quel tratto, oltretutto, è uno dei più belli d’Italia».
Solo al termine dei sondaggi i tecnici della Provincia potranno avere un’idea del costo dell’intervento: a disposizione hanno 1.543.000 euro stanziati dalla Regione attingendo dagli introiti delle concessioni elettriche.
Cornate d’Adda: la chiusura dello Stallazzo, rimasto isolato
La chiusura dall’alzaia ha messo in pesanti difficoltà lo Stallazzo, il punto di ristoro gestito dalla cooperativa Solleva, che a novembre ha annunciato la chiusura in seguito al forte calo di clienti che, ormai, possono raggiungerlo solo da Paderno, dopo essersi inerpicati su una salita. Una petizione online lanciata per fare pressione sulla Regione in modo da velocizzare i tempi della sistemazione dell’alzaia è stata sottoscritta in poco tempo da oltre duemila persone.
«La chiusura dell’alzaia ha limitato il numero dei visitatori e l’economia non regge – ha spiegato a novembre il presidente di Solleva Luigi Gasparini – il ristoro Stallazzo è l’unico punto di presidio presente in un territorio di 30 chilometri ed è di fondamentale importanza. È anche un luogo di impiego per persone diversamente svantaggiate, coordinate da volontari. Chiedo alla Regione di proporre soluzioni per riaprire l’alzaia dell’Adda. Inoltre, chiedo che i tempi di rimozione del materiale franoso e il ripristino del transito siano i più brevi possibili».
Gasparini aveva suggerito la posa di una passerella in metallo leggero. La cooperativa ha incassato il sostegno dei sindaci di Cornate d’Adda Andrea Panzeri e di Paderno Gianpaolo Torchio che hanno auspicato che lo Stallazzo «possa tornare a essere il luogo vivo che è stato negli ultimi anni».