La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato 3 colonnine di rifornimento di un distributore di carburanti del capoluogo siciliano. I finanzieri hanno effettuato un accesso al distributore di gasolio per verificare la regolarità delle prescrizioni riguardanti la gestione di prodotti petroliferi, procedendo al rilievo delle giacenze di carburante nei serbatoi, da riscontrare con la documentazione di carico e scarico, ed eseguendo un controllo metrico dei congegni di misurazione delle colonnine di benzina e gasolio.
I «piombi», posti a cautela della scheda cpu (scheda elettronica tramite la quale viene gestito il software di funzionamento delle stesse) e i sigilli posti a cautela dei totalizzatori (contatori del carburante erogato) sono stati contraffatti, mentre in una seconda colonnina è stato manomesso il vetrino a protezione del totalizzatore. Tutte irregolarità che configurano l’ipotesi di reato di «alterazione di congegni, impronte e contrassegni». Le due colonnine, quindi, sono state sottoposte a sequestro penale. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati 21 autoarticolati e 764.000 litri di gasolio, per un valore commerciale di oltre un milione di euro, oltre a beni per un valore di 3.615.000 euro, tra cui 13 immobili e sette distributori clandestini di carburante.
L’operazione ha preso avvio nel maggio del 2014, dopo un controllo a un autoarticolato fermato nei pressi del confine italo-sloveno a Gorizia: trasportava 26 contenitori all’interno dei quali era stoccato un prodotto petrolifero che, dichiarato come olio lubrificante, è risultato invece essere composto all’80% da gasolio per autotrazione e al 20% da olio vegetale, idoneo a garantire il funzionamento dei motori diesel. Una tattica che è poi stata reiterata in decine di altri viaggi, con milioni di litri di carburante sottratti al pagamento delle accise. I carichi venivano trasportati ricorrendo ad autoarticolati anonimi, scortati da staffette in grado di avvisare i conducenti della presenza di posti di controllo: provenivano da raffinerie di Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria ed erano destinati alle province di Bergamo, ma anche Bari, Foggia, Napoli, Salerno, Caserta, Brescia, Pistoia, Milano, Verona, Latina e Frosinone e ai depositi, poi sequestrati, di Poggiomarino (Napoli), Cerignola (Foggia), Altamura (Bari), Tivoli (Roma), Montichiari (Brescia).
Per associazione a delinquere transnazionale, frode in commercio, falsificazione di documenti di trasporto sono stati arrestate 12 persone, tra queste un uomo residente a Mezzago. Sono state inoltre denunciate a piede libero 40 persone residenti in Italia e 27 straniere, e coinvolte nell’operazione 28 società con sede all’estero e 23 con sede in Italia. Quasi 500 mila litri di carburante sequestrato sono stati assegnati per finalità istituzionale a Vigili del Fuoco, Esercito e Croce Rossa.