C’è anche una lussuosa villa a Villasanta – già sede di una società di movimento terra operante in Sicilia e sequestrata nel 2012 – tra i beni del valore di qualcosa come 11 milioni di euro confiscati su ordine del tribunale di Caltanissetta dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria e Gico del nucleo di polizia tributaria alle eredi (moglie e figlia) di Vincenzo La Placa, morto nel 2009, definito il “capo” di Resuttano, nella città siciliana. Pur non appartenendo a nessuna famiglia mafiosa, avrebbe tenuto sin dagli anni Settanta rapporti affaristici con la malavita.
Tra l’altro le due donne, da indagini, avrebbero avuto contatti anche con il marito della figlia di Totò Riina, storico capomafia di Corleone. L’uomo sarebbe stato visto nell’azienda “La Placa”, una di quelle interessate dal decreto di confisca.
Oltre alla villa di Villasanta, un’altra è stata requisita a Resuttano e poi terreni per 250 ettari tra le provincie di Palermo, Enna e Caltanissetta, due aziende agricole sempre a Resuttano, una società di vendite all’ingrosso con sede a Napoli, quote e partecipazioni societarie, conti correnti e disponibilità finanziarie presso istituti di credito di Roma, Milano, Palermo e Caltanissetta, decine di mezzi e macchine agricole, 200 capi di bestiame e 50 tonnellate tra sementi e mangimi.