Confindustria alza la voce: «Il crollo di Annone ha messo in ginocchio i trasporti»

Dopo il crollo del ponte di Annone sulla statale 36 si sono presi tutti paura. E allora i permessi per la circolazione dei carichi eccezionali hanno subito un blocco. Una situazione che sta danneggiando tutto il sistema produttivo regionale, tanto da fare insorgere Confindustria Lombardia.
Il ponte crollato lo scorso novembre
Il ponte crollato lo scorso novembre

Dopo il crollo del ponte di Annone sulla statale 36 si sono presi tutti paura. E allora i permessi per la circolazione dei carichi eccezionali hanno subito un blocco. Una situazione che sta danneggiando tutto il sistema produttivo regionale, tanto da fare insorgere Confindustria Lombardia.

Le aziende alzano la voce, e lo fanno proprio attraverso le dichiarazioni del presidente degli industriali della Regione, Alberto Ribolla. L’appello è rivolto in particolare all’Anas e al ministro dei Trasporti , ma anche, in generale, a tutti gli enti che sono preposti alla gestione delle strade. A questi destinatari sono state già inviate richieste ufficiali di sollecito, anche se per il momento niente è cambiato.

Il messaggio è chiaro: bisogna risolvere le difficoltà legate al rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, altrimenti molte imprese non riusciranno a far fronte alla concorrenza perchè impossibilitate a dare corso a una parte importante della loro attività. Senza deroghe alla sicurezza, certo, ma anche senza lungaggini che danneggino le aziende. Possibile che, insomma, adesso tutti i trasporti diventino a rischio?

«La Lombardia rappresenta una delle economie più avanzate d’Europa, a vocazione manifatturiera e con una forte propensione alle esportazioni – dichiara Ribolla –. Pur comprendendo la cautela indotta dal tragico evento del ponte di Annone, il sistema produttivo lombardo non può fare a meno di trasporti rapidi ed efficienti. Questo stallo inaccettabile si ripercuote pesantemente sulle nostre imprese, che rischiano la paralisi della propria attività con effetti anche molto pesanti in termini di penali laddove non dovessero rispettare i tempi previsti dai contratti con i clienti».

Toni perentori, che danno il segno dell’irritazione delle imprese per questa situazione che mette in difficoltà l’intero sistema lombardo, e che spingono a una richiesta esplicita: «Confindustria Lombardia chiede che gli enti preposti alla gestione della rete stradale – chiosa Ribolla– superino l’attuale fase di paralisi nel rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali in modo da far ripartire al più presto l’operatività delle imprese lombarde, già gravemente danneggiata».

Sul tema recentemente si era fatta sentire anche Confindustria Lecco-Sondrio, sempre per denunciare le lungaggini e i disagi del sistema produttivo locale dopo il crollo di Annone ma anche la chiusura del ponte di Civate. A metà gennaio, dopo questa presa di posizione, si era parlato di un incontro tra sindaci, Anas e ministero. Incontro che, però, dovrebbe essere stato spostato a febbraio. Insomma, per adesso non si muove niente e quello che viene considerato uno dei motori d’Europa rischia di restare al palo perchè non è in grado di garantire i livelli di operatività necessari alla sua attività.