Hanno tentato per ben due volte nel giro di un mese e mezzo di introdursi furtivamente nelle loro abitazioni. E in entrambi i casi i residenti, per fortuna, li hanno messi in fuga dopo averli pizzicati mentre scavalcavano la recinzione condominiale. I ladri sono entrati in azione sempre intorno alle 18. E sempre di giovedì. L’ultimo episodio alla fine di gennaio. E così, alcuni pensionati lissonesi hanno deciso di diventare “guardiani” della loro casa: all’ora X, quella finora scelta dai ladri per entrare in azione, scendono per strada e fanno una passeggiata, molto guardinga, in zona.
« Non vogliamo mica sostituire le forze dell’ordine – precisa uno dei protagonisti – lo facciamo come azione di disturbo». Il lissonese è residente nel quartiere Pacinotti nel condominio che di recente sembra essere finito nel mirino di alcuni balordi.
«Il primo episodio è accaduto un mese fa circa – racconta – stavo uscendo con la moglie, ma ho notato due tizi che stavano scavalcando la recinzione del condominio. Sono sceso dall’auto, loro nel frattempo erano già in giardino, mi sono messo ad urlare e sono scappati». I vicini di casa si mettono sulle tracce dei due, ma ne perdono le tracce. Alla fine di gennaio un altro caso, sempre con due uomini questa volta nel giardino di un vicino.
«Ha allertato i carabinieri che li hanno messi in fuga». Gli stessi di un mese fa? «Dalla descrizione non lo escluderei – afferma il residente che annuncia di passare “all’azione” – Intorno alle 18 ora scendiamo per strada, facciamo una passeggiata e teniamo gli occhi aperti. È un’azione di disturbo, nient’altro. Le forze dell’ordine fanno il loro mestiere, noi siamo guardiani della casa. E se notiamo qualcosa di strano, allettiamo il 112 ».
Una sorta di controllo di vicinato spontaneo messo in piedi da un gruppo di pensionati lissonesi che mette in guardia i residenti della zona e si butta in prima linea per cercare di arginare, in maniera tutt’altro che sprovveduta o scellerata, le visite “indesiderate”.
«Un po’ siamo costretti, ma lo facciamo senza eroismi o sostituendo chi di dovere, cerchiamo solo di far capire che in questa zona c’è gente attenta e magari, dopo due tentativi falliti, qualcuno penserà di girare alla larga».