Concorezzo: da Geròlum a Mino, la Trattoria Campagna della famiglia Brambilla festeggia i 150 anni

A Concorezzo c’è una realtà che ha saputo resistere al tempo portando avanti una tradizione di famiglia. È la Trattoria Campagna che compie 150 anni.
Trattoria Campagna Concorezzo
Trattoria Campagna Concorezzo

In un mondo in continua trasformazione a Concorezzo c’è una realtà che ha saputo resistere al tempo portando avanti una tradizione di famiglia. È la Trattoria Campagna che quest’anno celebra i 150 anni attività. Era infatti il 1873 quando Gerolamo Brambilla avviava la trattoria in via Battisti, in quel punto dove una volta finiva il borgo e iniziava la campagna e che ora invece è stato completamente abbracciato dall’evoluzione urbanistica della città.

Concorezzo: il giorno della Trattoria Campagna, la storia di quattro generazioni

Lì rimane tuttora con ancora al timone la famiglia Brambilla: dopo Gerolamo il figlio Angelo e sua moglie “la Mariétt”, poi Pietro detto “Pierén”, e poi ancora i figli di quest’ultimo Antonio e Gerolamo. Dopo l’uscita di Antonio è stata proseguita da Gerolamo, per tutti “Mino”, e dalla moglie Lella.

La trattoria è stata riconosciuta come patrimonio storico, culturale, sociale ed economico della comunità di Concorezzo ed è una delle più antiche trattorie della Lombardia: «Ce ne è una ancor più antica a Gaggiano – spiega Cristiano, il figlio di Mino – Ma la nostra è forse l’unica ad essere sempre stata della stessa famiglia».

I locali della trattoria per la famiglia Brambilla sono anche stati la naturale prosecuzione della casa: «Siamo cresciuti qui – raccontano Mino e la sorella Tarcisia – Anche quando si tornava da scuola ci si metteva qua a lavorare».

Trattoria Campagna Concorezzo
Trattoria Campagna Concorezzo

Concorezzo: il giorno della Trattoria Campagna, “un lavoro duro, con la dogana qua era un circo”

Portare avanti la gestione di una trattoria è però un “lauràsc”: «Ai tempi si lavorava 7 giorni su 7 – prosegue Mino – Adesso non è più così ma rimane comunque un lavoro duro. Ci sono i pensieri, gli imprevisti. Io ero forse l’unico che voleva fare altro, e invece sono ancora qui».

Per un locale che ha saputo resistere a due guerre mondiali e alle peripezie che negli anni hanno scombussolato la terra, non da ultima la pandemia, sono tanti gli aneddoti e le esperienze belle che si possono raccontare: «Dal ’61 al ’93, con la dogana qua era un circo – prosegue Mino – Il locale si riempiva di persone provenienti da ogni paese e c’è da dire che nel tempo sono nate belle amicizie».

Concorezzo: il giorno della Trattoria Campagna, “senza perdere l’identità”

I momenti più brutti sono invece quelli segnati dalle perdite delle persone care cari. L’ultimo proprio la scomparsa della moglie di Mino, Lella: «È stata proprio lei a spingermi a proseguire quando Antonio ha deciso di fare un passo indietro. Anche adesso non so dire dove trovo la voglia di andare avanti. È difficile spiegare i sentimenti». A decretare il successo suggellato dalle generazioni di clienti che hanno sempre varcato le porte della trattoria la capacità di rinnovare la proposta, sempre attenta alla tradizione locale, e «l’aver mantenuto sempre un atteggiamento umile e normale – continua Cristiano – senza perdere la propria identità».

Concorezzo: il giorno della Trattoria Campagna, lo spettacolo teatrale

Per festeggiare questo traguardo sabato 17 giugno l’Associazione Start-up Culturai mette in scena la rappresentazione “Da Geròlum a Mino, passando per Mariètt e Pierén”. L’appuntamento è fissato alle 17 nella sala di Rappresentanza del Comune e racconterà la storia di persone che per quattro generazioni si sono dedicate alla stessa attività, collegandole agli avvenimenti nazionali e regionali per passare in rassegna gli anni che vanno dal Risorgimento sino ai giorni nostri. Proiezioni di fotografie e testimonianze di cittadini accompagneranno l’iniziativa.