Presentati i due progetti per realizzare la nuova scuola elementare di via Ozanam a Concorezzo. Giovedì 4 novembre durante il tavolo tecnico i progettisti hanno illustrato le due opzioni: una inerente la demolizione del vecchio istituto e l’edificazione del nuovo plesso sullo stesso sedime, l’altra invece prevede la costruzione della scuola alle spalle di quella che verrà comunque abbattuta.
A dare qualche dettaglio in più è stato l’assessore ai lavori pubblici, Micaela Zaninelli. «Abbiamo visto su carta i due progetti che hanno cercato di coniugare tutte le richieste provenienti da maggioranza, opposizione, dirigenza scolastica e genitori – ha affermato il vicesindaco -. Una decisione da parte nostra su quale tipo di intervento portare avanti non è ancora stata presa. Avremo molto probabilmente la settimana prossima un nuovo confronto con le mamme e i papà degli allievi e poi in tempi abbastanza brevi dovremo scegliere quale strada intraprendere, perché vorremmo partecipare a diversi bandi di finanziamento».
Non ci sono ancora cifre ufficiali, ma sempre l’assessore ha spiegato che se la nuova scuola dovesse sorgere alle spalle di quella esistente costerebbe circa 2 milioni di euro in meno rispetto a quella che dovrebbe essere realizzata proprio sulle macerie di quella di via Ozanam. Conti alla mano un plesso costruito su un’area verde costerebbe 11,5 milioni di euro, un edificio realizzato al posto di quello esistente 13,5 milioni di euro.
«Dobbiamo fare sicuramente tante valutazioni e considerazioni tra i pro e i contro di ogni piano – ha proseguito Zaninelli -. Parlando a titolo personale a me piace l’idea di edificare la nuova elementare alle spalle della vecchia perché sarebbe più immersa nel verde. Se dovessimo invece demolire l’istituto Don Gnocchi e costruire al suo posto un altro immobile bisognerebbe approntare delle strutture temporanee per ospitare le 16 classi presenti oggi in via Ozanam con un affitto dei prefabbricati di almeno 36 mesi perché, quando parte un cantiere, i tempi di completamento dei lavori non sono mai certi. Basti pensare a quanto abbiamo aspettato la conclusione della costruzione delle case Erp di via Dante».