Gli incontri delle ultime settimane si sono svolti «all’insegna della massima disponibilità all’ascolto delle criticità che i rappresentanti del comitato hanno esposto e di questo si intende dare pubblicamente atto, ringraziando l’amministrazione comunale per la capacità con la quale si riesce, perlomeno, a dialogare».
I rappresentanti di Monza Mia, il comitato nato su iniziativa di alcuni residenti nell’area calda compresa tra le vie Campini, Artigianelli, Pavoni, Gramsci, Manzoni e Italia a Monza, hanno di nuovo incontrato il sindaco Paolo Pilotto e gli assessori Ambrogio Moccia, alla Sicurezza, e Marco Lamperti, al Governo del territorio: non puntano solo al ripristino di condizioni di sicurezza (da quelle parti spaccio, risse e danneggiamenti sono all’ordine del giorno da anni), ma anche alla «piena agibilità civica» che «potrà restituire gli spazi pubblici ai residenti e alla cittadinanza attraverso interventi urbanistici che si propongono di riqualificare le strutture esistenti».
L’attenzione si concentra sull’area verde posta tra le vie Campini, Manzoni e Gramsci e sui giardini racchiusi tra via Gramsci e via Artigianelli: un primo progetto è allo studio dell’ufficio giardini e, con ogni probabilità, sarà presentato nel mese di febbraio.
Comitato Monza Mia: la risposta della giunta
Da piazza Trento e Trieste ancora non ci si sbilancia, ma l’assessore Lamperti parla di una «riqualificazione generale dell’area attraverso interventi ordinari e straordinari di manutenzione», tra «nuovo arredo urbano» e strategie di «urbanismo tattico». Sarà poi fondamentale la co-progettazione non solo con il comitato, ma anche con la consulta di quartiere.
Quello della partecipazione è uno degli elementi sottolineati più volte anche dal comitato, che chiama a raccolta i cittadini per stimolarli a «dare forma e significato all’ambiente urbano» con l’obiettivo di avviare «un processo di rigenerazione urbana, anche a basso costo, ma a elevato contenuto sociale».
Comitato Monza Mia: le idee per iniziare a cambiare
Alcune idee, però, Monza Mia le ha già ben chiare: in particolare quando riflette su una diversa viabilità per via Gramsci. Spiega infatti che il tratto da anni trasformato in strada senza uscita, dove «si annidano, indisturbati, numerosi spacciatori», potrebbe essere «riaperto al traffico istituendo un senso unico da corso Milano e, tramite dossi rallentatori, limitando la velocità a 30 chilometri l’ora, preservare le abitazioni che si affacciano sulla via da rumori, smog e degrado. La parte restante parte di via Gramsci potrebbe invece diventare a doppio senso sino all’ingresso dell’autosilo esistente favorendo, anche in tal caso, un maggiore transito e quindi “disturbando” le attività criminali».
«Desideriamo – rimarca la presidente del comitato, Lucia Borrello – sensibilizzare l’amministrazione comunale sulla necessità che la riqualificazione non sia solo estetica: deve anche avere la capacità di far funzionare luoghi, attualmente in mano a bande di criminali, come catalizzatori di cittadini, per produrre un effetto durevole di riattivazione del tessuto urbano».