Assolta per infermità mentale dall’accusa di omicidio volontario, dovrà restare però per 10 anni in una casa di cura psichiatrica. E’ questa la sentenza del Tribunale di Monza per S.A., 37enne di Cogliate che, lo scorso 25 novembre, aveva ucciso il compagno M.B., 43 anni, prendendolo a martellate sulla testa mentre dormiva nella casa di via Mascagni dove la coppia viveva con i figli di lei.
A trovare il cadavere dell’uomo, con la donna ancora in casa, era stato l’ex marito. Dopo uno scambio di messaggi con la ex, accortosi che qualcosa non andava, si era precipitato nell’appartamento, scoprendo la macabra scena. Ai carabinieri di Solaro, la donna aveva raccontato che M.B aveva molestato i suoi figli, nati dal precedente matrimonio. Ossessionata da questi sospetti, rivelatisi infondati, la donna aveva installato un’applicazione elettronica per spiare il telefonino della vittima.