“Codice rosso” entra nello sport, protocollo anti violenze tra procure e Coni

Il codice rosso entra nello sport: siglato a Milano protocollo per reati di violenza contro la persona commessi in ambito sportivo.
Firma protocollo Procure-Coni
Firma protocollo violenze commesse da tesserati nell’ambito sportivo

Il codice rosso entra nello sport: siglato a Milano un protocollo per affrontare vicende legate a reati di violenza contro la persona commessi da tesserati nell’ambito sportivo. Firmatari il procuratore di Milano, Marcello Viola, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer, su spinta dell’associazione ChangeTheGame (che lavora anche con il Consorzio Vero Volley)

“Codice rosso” entra nello sport, perché il protocollo

Il protocollo nasce dall’esigenza, “data la diversa natura del procedimento penale e del procedimento sportivo, di definire procedure standardizzate di condivisione delle informazioni nella cornice normativa, nazionale e internazionale, sulla protezione dei soggetti vulnerabili rimasti vittime di reato”, spiega il Coni.

Con l’obiettivo di regolamentare, nel rispetto delle competenze di ciascuna Procura, le modalità operative di acquisizione di informazioni e di documentazione.

“Codice rosso” entra nello sport, il procuratore Viola

“Questo protocollo è volto a coordinare l’attività della Procura della Repubblica e della Procura generale dello Sport, due mondi in piena autonomia che si sfiorano in più occasioni, un utile momento per ottimizzare e arrivare a risultati proficui per tutti. È una questione di particolare importanza: la Procura di Milano è da sempre attenta alla tutela di ogni potenziale vulnerabilità”, ha dichiarato Marcello Viola.

“Codice rosso” entra nello sport, il presidente Malagò

“È una giornata importante e il mio è un ringraziamento sentito nei confronti del procuratore Viola, del Tribunale di Milano e di tutti coloro che hanno lavorato a questo protocollo. Ringrazio anche il procuratore Taucer – ha osservato il presidente del CONI, Giovanni Malagò – La Procura generale del CONI è un organismo terzo. È chiaro che la giustizia sportiva deve essere veloce, nel nostro caso è un pre-requisito. E per esserlo è indispensabile conoscere le cose subito. È fondamentale essere messi nella condizione di sapere, nel massimo rispetto della privacy, se all’interno del nostro mondo di circa 14 milioni di tesserati ci sono soggetti sottoposti a indagini della giustizia ordinaria. Oggi, con questo protocollo, siamo diventati due facce della stessa medaglia a tutela del rispetto delle regole e della credibilità del nostro mondo. Il CONI rappresenta lo Stato, siamo un ente pubblico e questo legame con la Procura e chi rappresenta il Paese è un elemento aggiunto”.

“Codice rosso” entra nello sport, il procuratore Taucer

“Mi unisco ai ringraziamenti e all’apprezzamento per questa collaborazione: la celerità è fondamentale per il procedimento sportivo – ha dichiarato Ugo Taucer – A volte l’aspetto disciplinare si incrocia con quello ordinario ed è importante avere una reale conoscenza e la garanzia di avere gli atti: sapere dell’esistenza di un procedimento consente di intervenire immediatamente”.

“Codice rosso” entra nello sport, la procuratrice Mannella

“Il codice rosso entra a pieno titolo nel mondo dello sport”, ha commentato la procuratrice aggiunta Letizia Mannella, coordinatrice del pool fasce deboli, presente alla firma.

“Codice rosso” entra nello sport, l’associazione ChangeTheGame

“La sottoscrizione di questo protocollo – spiega ChangeTheGame – rappresenta un grande passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo di offrire una più completa tutela ai minori e ai soggetti abusati nello sport, che da sempre ChangeTheGame persegue. Un sentito ringraziamento va al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dottor Marcello Viola, per aver raccolto e attuato la nostra proposta di sottoscrivere un protocollo di intesa con il Coni e a tutti coloro che si sono spesi per ottenere questo risultato e, in particolare il Presidente del Tribunale di Milano dottor Fabio Roia, la dottoressa Maria Letizia Mannella coordinatrice del Dipartimento Famiglia, minori e fasce deboli e l’avvocto Fabio Iudica che collabora con ChangeTheGame”.