Il rientro a scuola, dopo un lungo periodo di vacanze, è sempre faticoso e talvolta indigesto per un buon numero di ragazzi ma Fabio Giussani, vent’anni (festeggiati il 19 luglio con i genitori) seregnese doc, studente nell’Università pubblica di ricerca a Groningen, nei Paesi Bassi, per rispettare il tradizionale suono della campanella che segna l’inizio di un nuovo anno scolastico anziché servirsi di un mezzo pubblico di trasporto ha deciso di utilizzare la bicicletta per coprire il tragitto Seregno-Groningen.
Come spiega lo stesso Fabio: «Ho pensato di utilizzare una bicicletta, quella attrezzata per le corse su strada che mi era stata regalata cinque anni fa con la quale effettuavo uscite in Brianza in compagnia di amici o con gli amatori del Gs.Avis. E così dopo aver scelto il percorso, sono partito per l’Olanda». Un viaggio certamente non facile.
«Alcuni allenamenti mi hanno aiutato. Quindi, lasciata Seregno, ho pedalato in solitaria ben 913 chilometri per cinque giorni fino a raggiungere Maastricht. Rispettando la tabella, ogni giorno ho percorso circa duecento chilometri e per i pernottamenti ho utilizzato strutture pubbliche e ostelli. Ho pedalato lungo le strade di Svizzera, Francia, Lussemburgo e Belgio. In Lussemburgo sono stato ospite di un compagno del corso di geografia e urbanistica con il quale ho percorso l’ultimo settore del mio inedito tour sino a Maastricht. Da questa città per poi portarci a Groningen abbiamo utilizzato mezzi pubblici. Tutto è filato via nel migliore dei modi. L’ascesa al Colle del Gran San Bernardo e al massiccio del Giura in Francia sono state molto faticose, ma hanno ripagato la fatica con panorami mozzafiato. In Belgio ho seguito strade storiche del ciclismo, pedalando sulle salite della centenaria Liegi-Bastogne-Liegi».
Ora potrai usare la bici anche in Olanda. «Sicuramente. Come accade per tanti giovani studenti». Fabio Giussani dopo la maturità scientifica al Majorana di Desio e la scelta di frequentare l’Università di Groningen ha deciso di tornare ,per il secondo anno, in Olanda «dove – conclude – mi trovo molto bene».