A tre mesi dal suo annuncio il Fondo Schuster istituito dalla diocesi di Milano su iniziativa dell’arcivescovo Mario Delpini, ha già doppiato il suo capitale iniziale. Nei primi cento giorni è stato già raccolto un milione di euro, che si va a sommare al milione di euro messo a disposizione della diocesi ambrosiana per avviare il progetto.
Chiesa di Milano, tra i contributi anche Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza
Ad oggi dunque il Fondo può contare su oltre due milioni di euro destinati ad affrontare l’emergenza abitativa nella città di Milano ma anche nei territori della diocesi. A gestire il Fondo è Caritas ambrosiana. Oltre alla donazione a fondo perso della diocesi si sono aggiunti i 500.000 euro donati da Fondazione Peppino Vismara e 150.000 euro arrivati dagli enti bilaterali di terziario e turismo, che significa Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con Filcams Milano, Fiscascat Cisl Milano e Metropoli e Uiltucs Lombardia, oltre a 400.000 euro da privati.
A dare il proprio contributo anche istituzioni pubbliche come Regione Lombardia che tramite Aler ha messo a disposizione 120 appartamenti a Milano che si sommano ai 15 immobili concessi da parrocchie e cittadini, attualmente sottoposti a valutazione tecnica. Si stanno anche definendo i criteri di assegnazione delle abitazioni. Parametri che saranno poi resi noti ai centri di ascolto che faranno da collettore locale delle richieste di aiuto.
Chiesa di Milano, San Vincenzo auspica istituzione punto di riferimento a Monza
«Il coinvolgimento dei centri di ascolto della Caritas presenti nelle nostre città è fondamentale per poter raccogliere le richieste e convogliarle correttamente – spiega il presidente della San Vincenzo di Monza, Stefano Bellini – L’emergenza abitativa e il problema del caro bollette sono difficoltà che sempre più coinvolgono le famiglie che chiedono il nostro aiuto. Per questo motivo sarà fondamentale poter avere anche qui a Monza un punto di riferimento per poter accedere a questa importantissima risorsa».
Il 50% delle risorse del Fondo serviranno a finanziare interventi di ristrutturazione per trasformare appartamenti dismessi in soluzioni abitative accessibili e famiglie e individui in difficoltà. Un altro 30% del fondo è destinato a contributi alle famiglie per il sostegno alle spese abitative (affitto, bollette, efficientamento energetico) e un altro 20% servirà come fondo di garanzia per i proprietari di immobili privati che scelgono di affittare i propri immobili a canone agevolato a persone e famiglie in difficoltà.