Casse del Fondo Famiglia vuote Appello della Diocesi di Milano

Sono vuote le casse del Fondo Famiglia Lavoro, visto che gli oltre 5 milioni di euro raccolti nella seconda fase partita nel 2013 sono stati tutti ridistribuiti a chi aveva bisogno di aiuto. Per questo la Diocesi di Milano lancia una campagna di comunicazione con 100 poster e 110 maxi cartelli a Milano e nell’hinterland.
L’arcivescovo di Milano  cardinal Angelo Scola
L’arcivescovo di Milano cardinal Angelo Scola

Sono vuote le casse del Fondo Famiglia Lavoro, visto che gli oltre 5 milioni di euro raccolti nella seconda fase partita nel 2013 sono stati tutti ridistribuiti a chi aveva bisogno di aiuto. Per questo la Diocesi di Milano, che ha creato il fondo nel 2009, ’’ha deciso di rilanciare chiedendo a tutti di collaborare per continuare a sostenere chi perde il lavoro’’, grazie a una campagna di comunicazione con 100 poster e 110 maxi cartelli a Milano e nell’hinterland.

È partita una campagna di comunicazione, donata al Fondo Famiglia Lavoro, che si articola in due fasi. La prima è già iniziata: 100 poster 6 metri per 3 sono stati affissi a Milano e nell’hinterland; altri 110 maxi cartelli campeggiano lungo le principali strade statali e provinciali che attraversano il territorio della Diocesi. Poi da settembre altre iniziative, tra le quali anche una mobilitazione capillare delle parrocchie. L’head line della campagna recita “Un buon investimento ha un nome e una faccia. Milano investe su chi ha perso il lavoro”. L’assunto della campagna è che “solo insieme si esce dalla crisi”,

Il Fondo Famiglia Lavoro ha conosciuto due fasi. Nei tre anni della prima fase (23 gennaio 2009 – 31 dicembre 2011) il Fondo Famiglia Lavoro ha raccolto 14 milioni di euro e aiutato 9mila famiglie. Nella seconda fase (gennaio 2013- luglio 2014) ha raccolto oltre 5 milioni di euro, aiutando fino a oggi 2 mila famiglie. A queste risorse vanno poi aggiunte quelle raccolte dai Fondi locali, complessivamente circa un milione e 200 mila euro per altre mille famiglie aiutate. Se, dunque, si guarda all’afflusso di risorse durante il perdio complessivo di attività del Fondo appare chiaro come la disponibilità dei milanesi a sostenere questa iniziativa abbia tenuto nonostante il perdurare della crisi.

Le donazioni sono arrivare soprattutto da privati (32%). Seguono la Fondazione Cariplo (19%), la Diocesi di Milano con i fondi dell’8 per mille (19%) enti e società (16,5%). Il resto viene da altri donatori: offerte personali dei cardinali Scola e Tettamanzi e da altre fondazioni. I singoli cittadini che hanno donato sono stati oltre 2000 con un contributo medio pro-capite di circa 600 euro.