“Caro carburante”, ancora controlli della Finanza: multe per 13mila euro, due denunce e autocisterna sequestrata

Controlli mirati in tutta la provincia di Monza e Brianza: la cisterna trasportava circa 600 libri di combustibile senza la necessaria documentazioni ai fini del pagamento delle accise. Pizzicati altri distributori con cartelli dei prezzi irregolari.
Controllo autocisterna (foto Guardia Finanza)
Controllo autocisterna (foto Guardia Finanza)

Un imprenditore brianzolo e un camionista sono stati denunciati alla Procura della Repubblica dopo che i militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale hanno intercettato una autocisterna con circa 600 litri di gasolio per riscaldamento che sarebbero stati trasportati senza la documentazione relativa al pagamento delle accise. Sia il combustibile che la autocisterna sono stati sequestrati e nei confronti dei sue soggetti denunciati il deferimento è scattato per le presunte irregolarità nella circolazione e sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici.

Ma l’attività dei finanzieri guidati dal colonnello Maurizio Querqui si è anche di nuovo concentrata sul contrasto di pratiche commerciali scorrette e manovre speculative sul “caro carburante” a tutela del consumatore, soprattutto di questi tempi caratterizzati da notevoli rincari. L’attività investigativa delle fiamme gialle ha portato alla verifica in tutto il territorio provinciale della posizione di alcuni gestori di distribuzione di carburante: complessivamente sono state riscontrate irregolarità che hanno portato all’emissione di sanzioni per 13mila euro. L’attività è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-Finanziaria di Monza del Gruppo di Monza e della Compagnia di Seveso.

Individuati in particolare 11 impianti irregolai: in quattro (con i gestori sanzionati) sarebbe stata evidenziata la mancata esposizione in modo visibile dalla strada dei prezzi applicati, la mancata conformità dei cartelloni prezziari a quanto previsto dal Codice della Strada oltre che l’omessa indicazione del prezzo della modalità “servito”. In sette casi invece sono state contestate violazioni in merito alla comunicazione al Ministero dell’Economia (Mise) dei prezzi praticati. In tutti i casi, dicono le Fiamme gialle, si è trattato di “inadempimenti occasionali”.