Flop centro estivo: le iscrizioni sono pochissime, e la proposta del comune di Carnate non decolla. Non si farà dunque il Summer Camp progettato insieme al Csi: a dare l’annuncio è stato lo stesso sindaco, Daniele Nava, nelle comunicazioni che la scorsa settimana hanno aperto il consiglio comunale. Troppo alto, evidentemente, il costo richiesto alle famiglie
Il Summer camp sarebbe dovuto partire con la fine delle lezioni e proseguire per tutto il mese di giugno e di luglio , rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia ed elementare. Organizzato con il Csi, era in programma nei giorni feriali nel complesso scolastico di via Magni. Il costo, 97 euro a settimana (con la possibilità di iscriversi di volta in volta per singole settimane, fino al lunedì precedente) comprendeva – come si legge nel volantino del camp – le giornate di attività multisportiva, i laboratori, i giochi e le attività creative, un giorno a settimana in piscina, il pranzo e le merende e il tesseramento Csi, necessario per l’assicurazione.
Lo stesso opuscolo chiarisce quale fosse il numero minimo di partecipanti: dieci iscritti. E invece: «Non abbiamo raggiunto la quota minima di iscritti per l’apertura del centro estivo – ha spiegato il con rammarico sindaco di Carnate Daniele Nava – dunque non apriamo il centro estivo. È evidente che le famiglie devono aver fatto altre scelte che costano meno della nostra».
Per un bambino della scuola primaria, frequentare otto settimane di centro estivo (per i piccoli dell’asilo la proposta copriva solo il mese di luglio) sarebbe costato quasi ottocento euro. E pure tenendo conto dei voucher per andare incontro alle famiglie più in difficoltà, la spesa dev’essere sembrata eccessiva e insostenibile a molti. Lo scorso anno, il prezzo per l’iscrizione era leggermente più basso (90 euro a settimana), ma era richiesto un contributo aggiuntivo per il pre e post cre (mentre il camp 2013 prevedeva già l’orario completo 7.30-17.30). Il comune di Carnate non è il primo a dover fare i conti, nell’organizzazione del centro estivo, con la delicata situazione economica, che sempre più spesso indirizza le famiglie verso le meno care iniziative estive degli oratori. Lo stesso era capitato nel 2012 alla vicina amministrazione usmatese, che a fronte di un buon giudizio sui contenuti e le attività del suo centro estivo aveva dovuto assistere a un drastico calo degli iscritti. È per questo motivo che fin dall’autunno, senza voler fare la guerra agli oratori, il comune ha pensato di scontare le iscrizioni, per rendere più competitivo il suo centro estivo.