Carate: la transumanza umana del Lamberwalking dalla Brianza a Lecco

Nove ore di cammino lungo 33 chilometri e 1.200 metri di dislivello: è la “transumanza umana” dei Lamberwalking di Carate Brianza per iniziare a dire addio all’inverno.
I Lamberwalking
I Lamberwalking Pier Mauri

Bastoncini, mascherine e 33 chilometri di buonumore e allegria. Domenica 14 febbraio, i “Lamberwalking” di Carate Brianza hanno raggiunto Lecco a piedi. In 15 hanno affrontato 1.200 metri di dislivello e 9 ore di cammino.

Il manifesto di invito esortava a partecipare “alla prima epica traversata brianzo-lecchese” di saluto all’inverno. In effetti è stata una sorta di “vera transumanza umana” capitanata da Andrea Magnoni. “Il percorso effettuato parte da Missaglia percorrendo la valle Santa Croce per scendere a Rovagnate e conquistare il San Genesio – raccontano i partecipanti -. Da lì per la cresta del sentiero dei roccoli e monte Crocione scendendo a Galbiate per cingere il Monte Barro, passando da S. Michele ed arrivare al Ponte Azzoni di Lecco. Di lì verso la stazione ferroviaria per poi rientrare in treno fino a Villa Raverio. Giornata fredda e bellissima, luce spettacolare e spolverata di neve nei passaggi più alti”.

Il gruppo di nordic walking di Carate ha scelto il nome Lamberwalking “in onore del nostro caro fiume”. La camminata del 14 febbraio è nata con l’idea di percorrere la dorsale di monti che si immagina essere stata isolata dalle due braccia del ghiacciaio che, scendendo dalla Valtellina, si divideva tra valle dell’Adda e valle del Lambro. I camminatori si danno settimanalmente appuntamento la domenica mattina, per percorrere in compagnia i tanti sentieri tra Lambro, prati, colline e rogge brianzole. Per info e per partecipare alle uscite iscriversi sulla pagina Facebook “LamberWalkers Carate Brianza”.