Un disabile non arriva all’ospedale di Carate Brianza. Non lo fa neppure una persona che spinga un passeggino. Tutti gli attraversamenti pedonali che si individuano sulle strade perimetrali al nosocomio incontrano barriere architettoniche: passare dalla “zebra” al marciapiede – o viceversa – comporta la necessità di fare un gradino. Tutte le strisce pedonali appaiono ridipinte di recente.
La prima criticità si incontra proprio di fianco a uno dei cartelli che segnalano l’inizio dell’abitato caratese, lungo la Sp6 (viale Mosè Bianchi) arrivando da Albiate. Poco prima della fermata dell’autobus, c’è un attraversamento che da un lato è effettivamente a raso e dall’altra invece no. Restando sulla Sp6, ma spingendosi un centinaio di metri più avanti, le zebre sono delimitate su entrambi i lati della carreggiata da un marciapiede privo di rampa. Ancora un centinaio di metri (siamo in prossimità della rotatoria che innesta la Sp6 sulla Sp11): per accedere alle strisce c’è da una parte un marciapiede (con gradino leggermente inclinato, ma comunque privo di rampa) e addirittura lo svincolo di accesso per i mezzi motorizzati ad un esercizio commerciale, dall’altra il solito gradino.
Tornando nelle immediate vicinanze dell’ospedale, dalla Sp2 si imbocca via Leopardi, chiazzata di strisce pedonali realizzate senza parametri di sicurezza. Due sono gli attraversamenti, tra loro perpendicolari, che finiscono nei pressi di un cordolo senza scivolo. Più in là, tra le due svolte di accesso ai parcheggi del nosocomio, si incontra un nuovo attraversamento non sicuro. Unica eccezione priva di salti è quella dell’attraversamento presente in via Schweitzer. Concludendo il perimetro percorribile in auto dell’ospedale, si finisce su via Adige. Qui c’è un attraversamento curioso: con scivolo da una parte, finisce dall’altra vicino a una scarpatina verde.
Altra nota di colore: su via Leopardi, in prossimità della curva verso via Schweitzer, 7 gradini portano da via Alfieri alla carreggiata, senza alcuna protezione.
«Questi marciapiedi esistono da anni e con loro gli attraversamenti – commenta Tommaso Brenna, assessore ai Lavori pubblici – Ridipingere le strisce è un’opera di manutenzione ordinaria che serve per garantire sempre visibili gli attraversamenti. Altro discorso sono le opere straordinarie per riportare a norma l’accesso ai marciapiedi tramite abbassamento del cordolo e scivolo: sono più onerose e andranno comunque programmate in futuro. Per ora, i marciapiedi di nuova realizzazione li stiamo tutti costruendo secondo norma».