Carate Brianza e il caso dei centri estivi: quello comunale più caro dei privati

Un gruppo di genitore si dice «sconcertato» per i costi del centro ricreativo estivo che il Comune di Carate Brianza intende organizzare a luglio per i bambini della scuola dell’infanzia. I centri privati costano meno.
Carate Brianza e il caso dei centri estivi: quello comunale più caro dei privati

Si dicono «sconcertati» per i costi del centro ricreativo estivo che il Comune di Carate Brianza intende organizzare a luglio per i bambini della scuola dell’infanzia. Come hanno avuto modo di dire all’ufficio Istruzione in settimana, si chiedono: «Com’è possibile che un servizio comunale costi di più di uno paritario?».
Numeri alla mano, un gruppo di genitori che ha i figli che frequentano gli asili comunali di via Sciesa e via Agazzi ed ha l’esigenza di usufruire del servizio del centro ricreativo estivo perché in assenza di alternative, lamenta: «Quest’anno abbiamo riscontrato un notevole aumento del costo del servizio, nonostante sia stato organizzato e scaglionato in base alle settimane di frequenza (gli anni precedenti il servizio aveva unico per tutto il mese).

«Ma la cosa paradossale, è stata venire a conoscenza che le strutture paritarie del territorio comunale forniscono il medesimo servizio a costi inferiori».

Mamme e papà hanno infatti scoperto che la retta di un mese al comunale costa 380 euro (30 il pre e 40 il dopo scuola) mentre alle materne paritarie di Agliate e Costa Lambro costa 300 (30 il pre e 35 il dopo scuola). Alla scuola dell’infanzia Santa Maria di Carate capoluogo, infine, il centro ricreativo estivo costa 350 euro (30 euro il pre-scuola e 36 il dopo).

«Il fatto che il Comune abbia suddiviso i costi in base alle settimane di frequenza – evidenziano i genitori – non comporta nessun cambiamento a chi, come noi, ne ha necessità per tutto il mese. Non è questione di far meno settimane per pagare meno, ma di costo del servizio in sé. Dato che siamo tutti a conoscenza dei tagli subiti dalle tre scuole paritarie di Carate, proprio a causa delle mancate erogazioni da parte dell’amministrazione comunale, e dato che il Santa Maria utilizza una struttura di proprietà del Comune (e quindi è gravata da costi maggiori) com’è possibile che un servizio comunale costi di più di uno paritario? Non siamo più disposti a tacere davanti a simili aumenti spropositati. Tutto questo nonostante il neo sindaco Francesco Paoletti, con la sua giunta al seguito, abbia propagandato in campagna elettorale di voler aiutare maggiormente le famiglie. Forse noi non ne facciamo parte?».