Chiude temporaneamente a causa del caldo il ghiacciaio dello Stelvio per lo sci estivo: lo zero termico è oltre i 4.400 metri.
Caldo anche in montagna: limitazioni su Cervino e Monte Bianco
A causa delle condizioni in alta quota legate alla siccità, la società guide alpine del Cervino ha sospeso in via preventiva la vendita della salita lungo la via normale alla vetta e la società guide alpine di Courmayeur ha fatto lo stesso sul Monte Bianco per il Dente del Gigante e la cresta di Rochefort. Due i problemi principali legati al rialzo delle temperature: “I possibili crolli di pietre, anche di grosse dimensioni, difficili da prevedere. E, sui ghiacciai, i ponti di neve, indeboliti dal calore, che coprono i crepacci”.
Caldo anche in montagna: attenzione a sfinimento e ipertermia
Il Soccorso alpino ha fatto sapere che nelle ultime ore, un po’ ovunque e anche in Lombardia, sono stati attivati numerosi interventi di soccorso: diversi casi per sfinimento e ipertermia. “In giornate così calde, si raccomanda di evitare di affrontare salite troppo impegnative, soprattutto sui versanti più esposti al sole e dove non c’è acqua. I pericoli dovuti al caldo, quali i colpi di calore e gli sfinimenti, possono risultare fatali in ambiente impervio”, spiega il Cnsas.
Caldo anche in montagna: la decisione dell’alpinista Marco Confortola
Sono periodi climaticamente difficili anche in alta montagna. E la conferma arriva anche da uno dei grandi protagonisti dell’alpinismo moderno.
“Prima di tutto la sicurezza, la vita e poi tutto il resto. Da uomo di montagna, Guida Alpina e Tecnico Elisoccorso Areu, il messaggio che vorrei far passare è proprio questo. La montagna va vissuta in sicurezza e con tanto buon senso, inutile sfidare la montagna e morire. Nella vita bisogna sapersi fermare. Un guerriero che torna vivo da una battaglia è buono per tornare a combattere”.
Lo scrive Marco Confortola in una lettera inviata al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Caldo anche in montagna: «L’innalzamento delle temperature e la pericolosità della montagna mi ha fatto rinunciare al 13° ottomila”
Rivolgendosi al presidente della Regione, Confortola accompagna il testo della lettera con una foto spiegando che quella ritratta nell’immagine “è la bandiera che ho preparato con le mie mani dove ho unito le tre bandiere di Regione Lombardia, dell’Italia e del Pakistan. L’avrei portata in vetta al mio tredicesimo ottomila, ma l’innalzamento delle temperature e la pericolosità della montagna mi ha fatto purtroppo rinunciare”.
“Mio nonno, morto a più di novant’anni – conclude Marco Confortola – mi ha sempre insegnato che un buon alpinista deve morire da vecchio nel proprio letto. Se non avessi messo per prima la sicurezza non sarei riuscito a scalare ben 12 ottomila senza ossigeno. Viva la montagna, viva la Lombardia”.