L’ennesimo furto in un edificio scolastico a Brugherio è stato messo a segno alle elementari Don Camagni. Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti sono penetrati nel plesso al piano terra e hanno fatto sparire 9 computer utilizzati per far funzionare le lavagne interattive multimediali. I malviventi hanno evitato l’ingresso principale, sorvegliato dalle telecamere del Comune, e hanno scavalcato il cancello perimetrale dal parcheggio del Bosco in città o dal parco del Centro Cremonesi.
Come già successo si sono mossi consapevolmente, in modo da non far scattare l’antifurto attivo su diversi spazi interni della scuola ma non sulle finestre delle aule. Ne hanno forzate 9 e la sera il fabbro era ancora al lavoro per ripristinare la normale funzionalità. Nel giardino sono stati abbandonati gli arnesi da scasso, tra cui un’accetta e un cacciavite che sono stati raccolti e consegnati ai carabinieri della stazione locale.
Nessun disagio per i bambini che hanno fatto lezione regolarmente, ma il danno, considerate le risorse ridotte delle scuole, si fa sentire.
L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza degli edifici scolastici, nell’ultimo anno presi di mira con particolare frequenza.
All’inizio di marzo era stata la Fondazione Clerici in viale Lombardia, centro di formazione professionale molto frequentato sia per i corsi che per le attività delle associazioni. Un colpo riuscito solo a metà nel senso che lo scasso c’era stato e i ladri erano riusciti a entrare ma il bottino, le monete della macchinetta degli snack, era rimasto sul posto forse per un ferimento durante le operazioni di scasso.
A febbraio c’era stato il furto alle medie Kennedy, saccheggiate dei pc del corso di informatica: qui i ladri avevano forzato 8 finestre in serie per tenersi lontani dal corridoio dell’edificio, l’unico ad essere coperto da allarme. E prima ancora, a gennaio, un colpo con ariete alla media De Filippo (presa di mira due volte in poco tempo) per rubare gli strumenti musicali usati dagli studenti durante le lezioni.
Il 2018 invece si era chiuso con l’incursione alla primaria Corridoni di San Damiano: anche qui nel sacco erano finite le monetine.