Brugherio: la città delle mongolfiere celebra il primo volo aerostatico della storia (con Nespoli)

Anche l'astronauta all'anniversario del primo volo italiano con un pallone aerostatico: le sue parole e un documentario.
Due giorni tra le mongolfiere a Brugherio
Due giorni tra le mongolfiere a Brugherio

L’aria ha giocato un brutto scherzo alla Compagnia della mongolfiera di Brugherio: solo attorno alle 18 di domenica 12 marzo i volontari hanno potuto gonfiare e alzare il pallone ancorato nell’area di via Turati per celebrare i 239 anni del primo volo in Italia a bordo di un pallone aerostatico effettuato il 13 marzo 1784 da Paolo Andreani. Per tutta la giornata i componenti dell’associazione hanno accolto almeno duemila tra adulti e bambini che, a gruppi, sono entrati all’interno di un pallone sgonfio, steso sul prato, per scoprire i segreti del volo ad aria calda.

Brugherio, le mongolfiere e l’astronauta Nespoli

Sabato la Compagnia, fondata alcuni anni fa per valorizzare l’impresa del nobile milanese che a nemmeno 21 anni, con due operai, si è alzato in mongolfiera dal giardino della sua villa di Moncucco ed è atterrato a Caponago dopo aver percorso una decina di chilometri, ha ospitato l’astronauta Paolo Nespoli e il giovane regista Simone Ligabò che ha presentato il documentario “Chi di lassù discende, più mortal non è”.

Nel film con alcune testimonianze, tra cui quella di Nespoli, e le marionette della Compagnia Colla ha ripercorso la vita avventurosa di Andreani che, archiviata la passione per il volo, è partito per l’America dove è stato accolto come un eroe dal presidente degli Stati Uniti, ha vissuto con i nativi e dove con tutta probabilità ha individuato le sorgenti del Mississippi: i diari che testimoniavano la scoperta sono, però, andati persi durante un incidente mentre attraversava un fiume ghiacciato in cui ha rischiato di morire.

Le mongolfiere, i sogni e il coraggio

«Per realizzare i propri sogni bisogna avere il coraggio di fare le cose» ha affermato Nespoli in una chiacchierata dal tema “Da Paolo a Paolo” che si è svolta nell’aula consiliare gremita di pubblico. L’astronauta brianzolo ha ricordato come, abbandonato l’esercito si è iscritto alla facoltà di ingegneria per inseguire il desiderio che cullava fin da bambino, da quando ha assistito al primo sbarco sulla luna. Nel 1998 è entrato nel corpo astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e nel 2007 ha compiuto la prima delle sue tre missioni nello spazio durante la quale ha contribuito a costruire la stazione spaziale internazionale. Complessivamente ha trascorso 313 giorni nello spazio di cui ha raccontato curiosità e aneddoti.