Brugherio: badante rischia il rinvio a giudizio per omicidio

Per l'accusa non fu una caduta a provocare la morte di un pensionato di Brugherio: udienza preliminare per la badante accusata di omicidio.
Monza Tribunale
Il tribunale di Monza Fabrizio Radaelli

Dovrà comparire davanti al Giudice per l’Udienza preliminare il prossimo 6 luglio: dovrà decidere sul rinvio a giudizio proposto dalla Procura della Repubblica di Monza, nei confronti della badante alla quale è stato contestato il reato di omicidio preterintenzionale per la morte dell’81enne Evangelista Tamiso. Per l’accusa non fu una caduta accidentale a provocare la morte dell’uomo, avvenuta dopo un mese di coma all’ospedale San Raffaele, ma una spinta a seguito di una lite.

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La sciagura avvenne nel settembre del 2021, in un appartamento di viale Lombardia a Brugherio. All’arrivo degli operatori del 118 a seguito di una chiamata, questi trovarono l’anziano uomo a terra, in una pozza di sangue, con una grave ferita alla testa. La donna, oggi imputata, affermò che Evangelista Tamiso era scivolato su una prugna rimasta inavvertitamente a terra e subito dopo la caduta, resasi conto della gravità della ferita, chiamò subito i soccorsi che trasportarono il poveretto in codice rosso in stato di incoscienza, all’ospedale San Raffaele dove fu operato d’urgenza. Rimase in coma per un mese ma alla fine il suo fisico cedette.

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In seguito fu soprattutto per le continue pressioni di un familiare che i carabinieri approfondirono i vari aspetti della vicenda, iniziando proprio dalla badante. Questa conosceva la vittima e la sua famiglia da molto tempo, ma aveva assunto l’incarico di accudire l’anziano solo da pochi giorni. Stando a quanto è stato ricostruito, sarebbe emerso che i rapporti tra i due non erano assolutamente facili, e la convivenza si protraeva giorno per giorno tra litigi e tensioni, fino a quando, sempre secondo l’accusa, non si arrivò al giorno della chiamata dell’ambulanza. Più volte interrogata la badante 51enne (incensurata) sarebbe caduta spesso in contraddizioni, fino a dichiarare che l’anziano era scivolato su una prugna, battendo con violenza il capo. Sembra, invece, secondo la ricostruzione, che tra i due sia scoppiato un litigio durante un pasto ed è proprio al momento di servire la frutta a tavola che la badante abbia spinto l’uomo facendogli sbattere la testa. Nell’udienza del prossimo 6 luglio il gup potrebbe prosciogliere la badante oppure rinviarla a giudizio per essere processata. Ma prima di quella data la donna potrebbe anche optare per un rito alternativo al dibattimento, come il patteggiamento o il processo abbreviato.