Brianzolo ucciso in Inghilterra Quattro indagati per l’omicidio

Sono quattro uomini di nazionalità lituana gli indagati per l’omicidio di Joele Leotta, il19enne brianzolo di Nibionno ucciso domenica sera a Maidstone, nel Kent, a sud-est di Londra. In Brianza resta il dolore degli amici di Nibionno e dei compagni di scuola dell’Itc Gandhi di Besana Brianza.
Joele Leotta, il 19enne di Nibionno ucciso nel Kent
Joele Leotta, il 19enne di Nibionno ucciso nel Kent Cardini

Sono quattro uomini di nazionalità lituana gli indagati per l’omicidio di Joele Leotta, il19enne brianzolo di Nibionno ucciso domenica sera a Maidstone, nel Kent, a sud-est di Londra. Era arrivato in Inghilterra da dieci giorni per lavorare e perfezionare il suo inglese. Ed era impiegato in un ristorante come cameriere. Fatale un’aggressione nell’appartamento che occupava sopra il luogo di lavoro. Il ragazzo era stato soccorso (inizialmente come se fosse caduto dalle scale, scrive la stampa inglese), ma era poi morto al King’s College Hospital di Londra per le ferite troppo gravi.

In totale le persone arrestate dalla polizia del Kent sono dieci, di queste due sono state rimesse in libertà dietro pagamento di una cauzione mentre i quattro lituani giovedì sono attesi davanti ai giudici della Medway Magistrates’ Court via video link. Si tratta di quattro persone tra i 21 e i 30 anni accusate di omicidio e anche lesioni gravi, come gli altri sei arrestati, nell’ambito dell’aggressione ai danni di una seconda vittima. È stato fermato anche un uomo di 30 anni ed è la decima persona sospettata dalla polizia nell’ambito delle indagini.

Già dopo la prima sera, infatti, la polizia aveva messo in stato d’arresto sette persone in relazione al pestaggio che era costato la vita al giovane di Nibionno. Nel corso delle indagini il numero degli arrestati era salito poi a quota dieci, anche se due erano tornati in libertà dietro cauzione.

La polizia sta continuando a indagare sulle cause che hanno portato alla morte di Leotta. Durante la giornata di mercoledì aveva informato di non considerare il movente razziale, come diffuso dalla stampa in un primo momento, e di “non essere convinta che si possa essere trattato di una disputa per il lavoro”.

Di certo c’è, come aveva commentato il padre Ivan Leotta in viaggio per riconoscere il corpo, “che mio figlio è stato ucciso, che si tratta di omicidio…”.

In Brianza resta il dolore degli amici di Nibionno e dei compagni di scuola dell’Itc Gandhi di Besana Brianza, che il ragazzo aveva frequentato fino al terzo anno di odontotecnica (senza arrivare a diplomarsi) e poi aveva lasciato scegliendo di cercare la sua strada nel mondo del lavoro. Diverse esperienze raccontate come un ragazzo di diciotto anni sulla sua pagina facebook (oscurata nel pomeriggio di mercoledì) fino alla partenza per l’Inghilterra insieme a un amico di 20 anni, Alex Galbiati, ferito nell’aggressione. E a quel messaggio in cui diceva “qui va tutto alla grande” lasciato in risposta a un amico che gli chiedeva che fine avesse fatto.

«Sto bene, anche se non sto così bene; comunque fisicamente sto bene – ha scritto invece Galbiati agli amici – Presto rientro e vi spiego tutto».