Lavori in corso al depuratore di Vimercate di BrianzAcque. Procede la costruzione dell’impianto di bioessicamento dei fanghi e per fine settembre dovrebbe essere in funzione. In questi giorni, è stato completato il posizionamento e il collegamento dei quattro biodryer previsti dal progetto. I primi due, erano stati collocati lo scorso gennaio.
Brianzacque: i lavori da eseguire per completare l’impianto
Ma, affinché il più grande impianto d’Italia in grado di essiccare biologicamente i residui del processo depurativo sfruttando il calore generato dalla degradazione biologica della frazione organica sia pronto e possa entrare in funzione, bisognerà attendere la fine del mese di settembre. Restano, infatti, da realizzare le cosiddette opere a corredo: dai sistemi di trasferimento dei fanghi dall’esistente locale centrifughe ai 4 bioessicatori, al montaggio delle tubazioni e dei ventilatori per captare e trattare l’aria nei biofiltri e negli scrubber fino alla posa ed al collegamento della caldaia di processo. Le opere saranno ultimate con la messa a punto della struttura di copertura degli essiccatori e della nuova viabilità di accesso. Tutti gli essiccatori saranno in grado di funzionare in parallelo, con una capacità complessiva di trattamento di quattromila tonnellate l’anno di fanghi. Il risultato porterà alla riduzione di circa un terzo del volume iniziale.
Brianzacque e le parole di Boerci
“Grazie a quest’ investimento strategico , per il quale abbiamo fatto richiesta di accesso ai fondi del Pnrr – ha detto il presidente e ad di BrianzAcque Enrico Boerci -, il depuratore di Vimercate si trasformerà in un hub di innovazione tecnologica affinché i fanghi da problema possano diventare una risorsa così da essere riutilizzati secondo un ciclo virtuoso di economia circolare. Brianzacque mira sempre più ad assumere un ruolo da protagonista nello sviluppo della bioeconomia”.
Brianzacque e il progetto virtuoso
L’attività è parte del Progetto FANGHI LAB- Forme avanzate di gestione dei fanghi di depurazione in un hub innovativo lombardo, vincitore del Bando “Call Hub Ricerca e Innovazione” di Regione Lombardia, progetto con capofila A2A Ambiente e di cui BrianzAcque è partner insieme all’ Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, a Lariana Depur, a MM, e TCR Tecora. L’obiettivo è quello di sperimentare nuove tecnologie di trattamento del residuo ultimo del processo di depurazione, finalizzate all’individuazione della strategia, singola o combinata, più vantaggiosa in termini di sostenibilità sanitaria, ambientale, energetica ed economica. Ad oggi, in Italia, lo smaltimento degli “scarti” della depurazione è una delle voci più problematiche e più onerose per chi, come BrianzAcque, gestisce il servizio idrico integrato, con una ricaduta che va ad incidere sulla tariffa dell’acqua pagata dai cittadini. In quest’ottica, l’innesto della nuova sezione per un costo di 3, 8 mln di euro, rappresenta un intervento, che va oltre l’attività di sperimentazione brianzolo di minimizzare i quantitativi di fanghi e di recuperare energia e nutrienti.