Brianza terra di liceali ma il mercato del lavoro cerca (e non trova) tecnici e operai specializzati

Tra le figure più richieste manutentori meccanici, elettricisti, operatori CNC (tornitori /fresatori ). Ma non mancano le ricerche aperte per profili più generici come magazzinieri e carrellisti
Un lavoratore del settore metalmeccanico
Un lavoratore del settore metalmeccanico

Le aziende pretendono tecnici e operai specializzati, ma la maggioranza degli studenti lombardi punta (quasi sempre) sugli istituti liceali. Una preparazione classica ha sempre il suo bel fascino. La Brianza, da questo punto di vista, non è un’ eccezione. Anzi. In una delle aree più industrializzate e dinamiche d’Italia, di conseguenza, diventa molto complicato reclutare lavoratori con determinate caratteristiche professionali. Il lavoro manuale, sempre più qualificato e ormai ben retribuito, spesso viene ancora visto con ingiustificato sospetto, dalle famiglie e dai futuri lavoratori. Abbondano magari i filosofi e i comunicatori , scarseggiano gli addetti che sappiano usare un macchinario a controllo numerico o organizzare la gestione digitale di un magazzino.

Le agenzie per il lavoro della Brianza: “Questi i profili più richiesti”

Una situazione che si trovano spesso ad affrontare le agenzie per il lavoro del territorio. “I profili maggiormente richiesti – precisa Liliana Litti, responsabile della filiale E-work di Monzasono quelli tecnici, come manutentori meccanici, elettricisti, operatori CNC (tornitori /fresatori ). Ma non mancano le ricerche aperte per profili più generici come magazzinieri e carrellisti. Anche il lavoro impiegatizio, principalmente amministrativo e contabile, è particolarmente richiesto. Il mercato del lavoro è cambiato molto, così come sono cambiate le abitudini e le aspettative delle persone. Le risorse cercano un’opportunità lavorativa il più possibile in prossimità di casa, cercano un lavoro che si possa conciliare bene con il tempo libero, oltre a privilegiare contratti di somministrazione di media durata (almeno 6 mesi). Abbiamo osservato, inoltre, che i neodiplomati valutano con scarso interesse i percorsi di tirocinio, in quanto durante gli anni di studio con il progetto di “alternanza scuola- lavoro ”spesso effettuano esperienze formative, seppur brevi, in importanti realtà aziendali e di conseguenza sono disponibili ad accettare soltanto contratti di lavoro“.

Lavoro, l’ultima tendenza è cercare uno stipendio adeguato al di là delle competenze

L’ultima tendenza in ambito giovanile – spiega Liliana Litti è la ricerca di una posizione lavorativa che possa consentire di avere uno stipendio adeguato alle rispettive esigenze personali, senza valorizzare le competenze acquisite durante il percorso scolastico. Si sceglie pure, insomma, un’attività lavorativa non inerente al corso di studi effettuato“. ADHR Group in Brianza è presente con le sedi di Seregno, Vimercate e Monza, quest’ultima inaugurata a febbraio. Nella sola sede di Seregno ci sono 15 posizioni aperte per magazzinieri abilitati alla conduzione del muletto. A Monza e Vimercate, per la stessa qualifica professionale, ci sono sei richieste inevase. Ma la «caccia» è continua per altri profili professionali: la filiale di Vimercate, per esempio, sta cercando cinque montatori meccanici. Molto gettonati sono pure gli operatori sulle macchina a controllo numerico, i progettisti meccanici, i montatori meccanici trasfertisti.

Molte aziende formano i lavoratori “in casa”

Nell’area brianzola, ADHR cerca complessivamente una novantina di lavoratori. La stessa società organizza corsi per conduttori di muletto. E anche le aziende, per fare fronte alla mancanza di tecnici in uscita dalle scuole e dagli istituti professionali, si adeguano e si formano i lavoratori in casa. “Ormai – sottolinea Valentina Tosi, area manager Lombardia di ADHR Groupci sono imprese che cercano ragazzi di buona volontà in possesso delle basi di meccanica. Poi, da noi supportati, assicurano loro una formazione specifica grazie a corsi interni». Le scuole formano, ma, evidentemente, non in maniera adeguata alle esigenze del mondo produttivo. «Tempo fa – aggiunge Valentina Tosic’erano meno aziende e tanti profili. Ora è il contrario. Ma noto come spesso ci sia poca propensione al cambiamento, ad accettare una nuova sfida