Chiesto il giudizio immediato per la maestra dell’asilo Bagatti Valsecchi di Varedo agli arresti domiciliari da lunedì 9 aprile, con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di minori, e ora raggiunta da provvedimento formale di sospensione dal servizio da parte della scuola. La donna, una 48enne di Macherio incensurata, potrebbe a questo punto chiedere di patteggiare la pena, evitando di andare a processo, visto che gli elementi raccolti contro di lei dai carabinieri di Varedo, coordinati nelle indagini dal pm Carlo Cinque, sembrano essere inequivocabili.
Da quanto appreso dall’avvocato difensore della donna, l’avvocato Francesco Ferreri, l’indagata in questi giorni «sta mostrando sincero pentimento in relazione ai fatti che le vengono contestati». Non è escluso che, nel momento in cui verrà fissato il giudizio immediato, la difesa, oltre a chiedere il rito alternativo, avanzi istanza di revoca della misura restrittiva. Questa era stata emessa dal gip Patrizia Gallucci, che aveva giustificato le esigenze cautelari sulla base del pericolo di reiterazione del reato, che cesserebbe in quanto sospesa dall’incarico su decisione dell’istituto.
Preoccupava l’atteggiamento tenuto con i 25 bimbi di 4 e 5 anni che pretendeva di tenere in classe “imponendo l’immobilità. Quasi mai – riportano gli atti dell’inchiesta – Si possono osservare i bambini impegnati in attività ludiche o didattiche, e la prima occupazione dell’indagata risulta essere quella di imporre il silenzio, pena il non uscire in giardino o non fare la lezione di ginnastica”. E invece si vedono gli alunni, “cui la scuola dell’infanzia dovrebbe offrire momenti ludici”, stare “a lungo fermi”, sotto il “controllo ostile” della maestra. Oltre a questo, i piccoli venivano bersagliati con schiaffi, strattoni, insulti, rimproveri e umiliazioni continue.