Pusher paradise. Il paradiso dei pusher è quello che si estende tra i boschetti e i giardini reali. La notizia è vecchia di anni: lo sanno in molti. Ma non lo sanno tutti. Un’indicazione era necessaria. Bravata o consapevole segnalazione poco importa: ora, che quella zona sia un “pusher paradise” è indicato per terra. In grandi caratteri.
Giallo su grigio: giallo come la bomboletta utilizzata per scrivere sul grigio dell’asfalto che fronteggia l’ingresso laterale dei giardini reali. Quello di via Boccaccio, di fronte al sottopasso pedonale e accanto ai cancelli del liceo artistico Nanni Valentini. Il giallo è anche quello della doppia scritta “pusher”, ancora in giallo, ma questa volta in verticale, sulle colonne del muro di cinta dei giardini. Giallo, grigio e nero. Il nero è quello con cui le scritte verticali sono state parzialmente oscurate e il nero è quello che è stato usato per scrivere, di nuovo per terra, all’imbocco del sottopasso, “pusher land”.
Un’altra, più che chiara, e recente indicazione. La nuova segnaletica, orizzontale e verticale, ha fatto la sua comparsa negli ultimi giorni, e non ha fatto altro che mettere in luce un problema da troppo tempo irrisolto. Vere e proprie retate, in zona, non sono organizzate da diversi mesi. Ma le forze dell’ordine continuano effettuare perlustrazioni. I controlli, regolari, non mancano. Datato l’inizio di dicembre uno degli ultimi blitz: alcune pattuglie della polizia di stato, con tanto di unità cinofile, hanno fatto la loro comparsa di fronte ai cancelli liceo. I cani antidroga non hanno trovato nulla. Per una volta. Ma non mancano le segnalazioni da parte dei residenti della zona, costretti a stare così a stretto contatto con i pusher da averne imparato orari e dinamiche. Si attende, intanto, per la prossima primavera, l’installazione di 150 nuovi lampioni nell’area e la probabile riattivazione del vecchio circuito di videosorveglianza.