Una lettera formale al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere di rivedere i criteri di assegnazione del Bonus Mobilità. L’hanno firmata i sindaci di Seregno, Desio e Lissone – Alberto Rossi, Roberto Corti e Concetta Monguzzi – tre comuni confinanti che insieme fanno “135 mila abitanti – insieme, la terza città di Lombardia – in 37chilometri quadrati” ma che “non possono, beneficiare di questo Bonus perché ciascuno dei nostri Comuni ha una popolazione compresa tra i 42 ed i 46 mila abitanti e perché, amministrativamente, facciamo parte della Provincia di Monza e della Brianza e non della Città Metropolitana di Milano”.
I sindaci fanno notare che il “Bonus Mobilità” inserito nel Decreto Rilancio non tiene conto delle specificità della Provincia di Monza e Brianza, soprattutto dei suoi comuni più grandi (ad eccezione di Monza) che vengono esclusi dai benefici della norma pur presentando caratteristiche che meriterebbero maggiore attenzione.
In più le tre amministrazioni stanno perfezionando un accordo intercomunale di collaborazione in tema di mobilità sostenibile per realizzare «nel breve, medio e lungo termine un articolato elenco di azioni a favore della mobilità ciclabile ed elettrica».
«Crediamo che il dato testuale generale della norma tradisca, nel caso dei nostri Comuni, lo spirito che con la regola si voleva perseguire – si legge nella lettera – quindi, attenzione e il giusto sostegno e che in uno dei prossimi interventi quella che, secondo noi, è un’incongruenza, venga in qualche maniera corretta».
Seregno, Desio e Lissone hanno tre stazioni ferroviarie con cui «ogni giorno più di trentamila persone raggiungono la città di Milano, e a queste vanno aggiunte altre migliaia che utilizzano altri mezzi di trasporto pubblico e quanti utilizzano i mezzi propri (la Strada Statale 36 che attraversa i nostri territorio è uno dei tratti stradali più trafficati d’Italia)».
Sono interessate da un intenso traffico interno per la presenza di attività produttive, attivitò commerciali all’ingrosso e al dettaglio, scuole secondarie superiori che richiamano studenti da tutta l’area briantea.
E infine: «Segnaliamo infine che tra le proposte di Anci riguardo la mobilità per l’emergenza Covid era anche inserito il doppio senso ciclabile, che purtroppo è stato omesso dal decreto rilancio. La richiesta Anci prende come riferimento quanto discusso nella IX Commissione permanente Trasporti, poste e telecomunicazioni, in cui si discuteva su alcune modifiche del Codice della Strada. Alcune, tra l’altro, inserite nel decreto, come la “casa avanzata” per le bici agli incroci semaforici. Cogliamo dunque l’occasione anche per richiedere la modifica del Codice della strada con l’introduzione del doppio senso ciclabile, come indicato nella nota Anci».