Il cerchio si stringe intorno ai malviventi che questa settimana sono riusciti a svaligiare il bancomat a Usmate Velate. Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 novembre, il tentativo di ripetere il colpo ai danni di un istituto di credito di Biassono è stato infatti sventato dai carabinieri della sezione radiomobile di Monza che hanno messo in fuga la banda prima che potesse svuotare il distributore. Sebbene le indagini siano ancora in corso, pare infatti concretamente probabile che dietro i due episodi ci sia la stessa regia.
A Usmate Velate il colpo è andato a segno nella notte tra lunedì e martedì 3. Qui il direttore di filiale ha scoperto la manomissione e avvisato i carabinieri. Nella mascherina del distributore, c’era una sezione letteralmente ritagliata per consentire ai malviventi l’accesso ai cavi interni e il lloro collegamento al un dispositivo esterno. È la cosiddetta tecnica “black box”, realizzata mediante collegamento di cavi ad un device esterno, una procedura che richiede abilità e competenze elettroniche e informatiche e che “obbliga” il bancomat a sputare denaro. Il bottino da quantificare ufficialmente, ma certamente è nell’ordine di decine di migliaia di euro.
A Biassono la banda ha colpito intorno alle 2 nella notte tra giovedì e venerdì, sempre in pieno coprifuoco. Nel mirino la “Banca Popolare di Milano” di via Cesana e Villa.
I colpevoli hanno manomesso la mascherina del bancomat tentando di impossessarsi del denaro; sul posto sono sopraggiunti però i carabinieri, già impegnati in un ordinario servizio di controllo sul territorio. La rapidità dell’intervento ha permesso di interrompere i malviventi che sono riusciti a dileguarsi, ma a mani vuote.