Besana non tornerà nel Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani

Il Comune di Besana ha deciso di non ritornare nel Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani.
Una marcia della pace in Brianza
Una marcia della pace in Brianza

Battaglia sulla pace. In senso metaforico e politico, chiaramente. A Besana in Brianza, il consiglio comunale ha discusso dell’opportunità o meno di ri-aderire al Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, come ha chiesto il centrosinistra (Pd, BesanAttiva e Besana4future) alla giunta di Emanuele Pozzoli. Giunta che dal Coordinamento si era sfilata non appena insediata. L’adesione ha un valore di 500 euro all’anno che l’opposizione, tramite emendamento al bilancio previsionale presentato da Giovanna Tettamanzi (Pd), chiedeva di ottenere limando il compenso dell’addetto stampa. Al netto del fatto che l’emendamento al bilancio sia stato dichiarato non procedibile, l’assise ne ha discusso.

«Non riteniamo la partecipazione a quest’ente fondamentale – ha detto il sindaco Emanuele Pozzoli -. Come cittadino di Besana credo che nei 5 anni precedenti alla nostra amministrazione non abbia portato risultato alcuno». «Ma mica nessuno pretende che con i 500 euro di Besana cessino i bombardamenti – ha commentato duramente Fabrizio Villa del Pd -. Si tratta di una goccia nell’oceano ma è importante. Non volete darli al coordinamento? Facciamo altro, parliamone. Quando si tratta di parlare di questa cosa, c’è un muro di capriccio che mi infastidisce». Non così per Pozzoli, che ha detto di avere «un atteggiamento pratico e mai ideologico. Non mi sembra di dare così un contributo serio e reale alla pace nel mondo».