Besana Brianza, l’amministrazione ricorre a Mattarella contro la Provincia

Il nodo è la gestione di tre strade, affidate dall'ente provinciale a quello comunale, che però si oppone alla novità. Sono viale Kennedy, via Rivabella e via Cavour
Villa Borella, sede dell’amministrazione e della macchina comunale besanese

A luglio si paventava la possibilità, ma ora è un dato di fatto. La Provincia di Monza e Brianza ha affidato al Comune di Besana in Brianza tre strade di sua competenza, ma Villa Borella non ci sta. Si tratta di tre lunghi tratti di viale Kennedy, porzioni di via Rivabella e di via Cavour a Brugora, per un totale di quasi 7 chilometri di strade nelle immediate vicinanze dei centri abitati. Questo trasferimento è avvenuto negli scorsi giorni senza una formale consegna e, secondo quanto riferito dalla giunta Pozzoli in una recente delibera, “in totale violazione dei principi di buona fede e di leale collaborazione tra le pubbliche amministrazioni”. I tecnici della Provincia hanno, di fatto, assegnato le competenze a Villa Borella, rifiutando qualsiasi intervento o responsabilità sui tracciati e stabilendo che questi sono ora da considerarsi a tutti gli effetti comunali.

Contenzioso: il no della giunta Pozzoli alla declassificazione delle arterie

Il sindaco Emanuele Pozzoli, a sinistra, con il presidente della Provincia Luca Santambrogio in viale Kennedy

L’esecutivo comunale, data “l’indisponibilità della Provincia a trovare una definizione bonaria della questione”, ha reagito immediatamente, promuovendo un ricorso straordinario al presidente della Repubblica e affidando incarichi legali agli avvocati bergamaschi Francesca Di Vita e Antonio Di Vita, “per l’attività di consulenza precontenziosa, nonché di rappresentanza in giudizio”. La decisione è stata motivata come “doverosa”, dalla giunta Pozzoli, date “le responsabilità che potrebbero gravare in capo all’amministrazione comunale qualora si dovesse giungere a una definitiva declassificazione e consegna delle strade provinciali”.

Contenzioso: il braccio di ferro prosegue da mesi

Tutto ha avuto inizio la scorsa estate, quando nel mese di maggio i tecnici provinciali brianzoli comunicarono, in una lettera arrivata sul tavolo dell’ufficio protocollo del Comune, l’inizio della procedura “di consegna dei tronchi stradali ricadenti dentro alcuni centri abitati, già delimitati da due delibere del consiglio comunale di Besana datate 2008”. Il 20 luglio, la giunta Pozzoli respinse formalmente la richiesta per motivi tecnici e politici, sottolineando la rilevanza strategica di strade come viale Kennedy -su cui transitano 2 milioni di veicoli l’anno-, e rimarcando di avere già sotto la sua responsabilità oltre 100 chilometri di strade. In particolare, uno dei motivi prettamente tecnici -richiamato anche nella delibera di giunta datata novembre 2023– riguarda le indicazioni contenute nell’articolo 2 del codice della strada, per il quale “le strade urbane sono sempre comunali quando siano situate nell’interno dei centri abitati, tranne tutti i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti”. Secondo l’amministrazione Pozzoli, queste strade dovrebbero rimanere sotto la giurisdizione della Provincia, in quanto seppur la città, nel complesso, conti più 10mila abitanti, ne risiedono molti meno nei centri abitati attorno alle tre provinciali in esame.

Contenzioso: l’appuntamento per la consegna rinviato a data da destinarsi

La risposta della Provincia arrivò con un rifiuto l’11 agosto, fissando poi un incontro per la consegna delle strade il 12 settembre, incontro successivamente rinviato a “data da destinarsi”. Tuttavia, gli sviluppi recenti hanno portato a una complicazione ulteriore della situazione.