Una biografa monzese per santa Gianna Beretta Molla e la mostra che aspetta di arrivare in città

La monzese Antonella Cereda prepara la tesi su santa Gianna Beretta Molla - proclamata nel 2004 - che decise di far nascere la figlia al San Gerardo.
Santa Gianna Beretta Molla
Santa Gianna Beretta Molla

Il 28 aprile si celebra santa Gianna Beretta Molla. La giovane mamma e pediatra proclamata santa da Papa Giovanni Paolo II nel maggio del 2004. In occasione del ventennale dalla canonizzazione la ricorda Antonella Cereda, monzese, studiosa al quinto anno di Scienze Teologiche e biografa della santa la cui storia si intreccia con quella di Monza e dell’ospedale San Gerardo.

Una biografa monzese per santa Gianna Beretta Molla: la sua storia e quando incontra Monza

Gianna Beretta Molla nasce a Magenta il 4 ottobre 1922. Si laurea in medicina tra Milano e Pavia e inizia ad esercitare come pediatra a Mesero. La professione per lei è una missione, come ricorda : «Tutti nel mondo lavoriamo in qualche modo a servizio degli uomini. Noi direttamente lavoriamo sull’uomo. Il nostro oggetto di scienza e lavoro è l’uomo che dinanzi a noi ci dice di se stesso, e ci dice “aiutami” e aspetta da noi la pienezza della sua esistenza. Noi abbiamo delle occasioni che il sacerdote non ha. La nostra missione non è finita quando le medicine più non servono. C’è l’anima da portare a Dio».

Il 24 settembre 1955 sposa Pietro Molla da cui ha tre figli. All’inizio della quarta gravidanza le viene diagnosticato un fibroma benigno all’utero. È qui che la sua storia si intreccia con quella di Monza perché il fratello, medico, le consiglia una visita con il ginecologo Vitali al San Gerardo di Monza. Lo specialista le propone l’asportazione del fibroma, dell’utero e quindi l’interruzione della gravidanza, oppure l’aborto, ma la conservazione di utero e ovaie e la possibilità di asportare solo il fibroma portando a termine la gravidanza.

Una biografa monzese per santa Gianna Beretta Molla: «Una mostra in 16 pannelli, mi piacerebbe portarla a Monza»

Gianna non ha dubbi e sceglie di far nascere a Monza , il 21 aprile 1962 Emanuela Gianna, ma a qualche ora dal parto le condizioni si aggravano.
«L’ospedale conserva la cartella clinica e uno scritto – prosegue la biografia – in cui la santa chiede di non essere sedata, per essere vigile al momento del trapasso. Chiede al fratello di dirle quando sarà arrivato il momento, ma quelle parole saranno pronunciate dalla sorella Virginia, tuttora in vita e suora a Bergamo». Gianna Beretta Molla muore una settimana più tardi a casa sua a Magenta, come aveva richiesto.

«Sto scrivendo la mia tesi su santa Gianna Beretta Molla – spiega la biografa – mi sono avvicinata a lei quando nel 1994 ero in attesa di mia figlia, io non stavo bene e le suore della mia parrocchia andarono alla beatificazione e pregarono per me. In seguito ho conosciuto i figli e porto in giro per l’Europa la sua storia con una mostra in 16 pannelli che allestisco gratuitamente. Mi piacerebbe portarla anche a Monza».