«Difendiamo la bontà della nostra mozione. La reazione scomposta della Siae di fronte alla richiesta dell’abolizione della tassa per le iniziative senza scopo di lucro è la dimostrazione palese che la società non tutela i sacrosanti diritti degli autori, ma fa cassa per conto dello Stato. Per questo motivo con la prossima mozione chiederemo al Consiglio Regionale di abolire la Siae stessa». Così il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo, ha replicato alla Siae sulla tassa per il diritto d’autore. La Siae aveva affermato che il diritto d’autore «non è una tassa», abolirlo è «un’aggressione ai tanti autori e lavoratori dell’industria culturale, che in Italia vale 47 miliardi di euro l’anno». Una dura nota oggi pubblicata dopo la mozione approvata dal Consiglio regionale della Lombardia con la quale si aboliscono le tariffe Siae «per tutte le manifestazioni organizzate dalle amministrazioni locali e dalle associazioni senza scopo di lucro, nelle quali viene coinvolta la comunità locale». Si tratta di una delibera, denuncia la Società degli autori e degli editori, «che penalizza gli autori. Applichiamo tariffe particolarmente agevolate proprio per le manifestazioni gratuite e/o benefiche».
E che essa stessa contribuisce «molto spesso con risorse proprie a sostenere progetti di rilevante valore sociale e manifestazioni di giovani autori». Siae ed istituzioni, conclude la nota, «dovrebbero essere sempre dalla stessa parte, quella di chi crea. Prendiamo invece atto che con la sua delibera il Consiglio Regionale della Lombardia ha deciso di penalizzare gli autori e i lavoratori impiegati nell’arte, nella musica, nella creatività».
Questa nota ha scatenato la reazione di Romeo e della Lega Nord che adesso chiede la cancellazione della Siae. Si tratta di una polemica che arriva proprio nella settimana in cui il Cittadino ha pubblicato la notizia del blitz degli ispettori della Siae in un oratorio di Monza la notte di Capodanno.